Tre i potesi per il futuro della Città Metropolitana

Identificare la città metropolitana con tutta l’attuale provincia (44 comuni); fare convogliare i comuni della provincia meno gli 11 dell’empolese–Valdelsa; far comprendere solo gli 11 comuni della cintura strettamente integrati con Firenze.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 gennaio 2010 15:35
Tre i potesi per il futuro della Città Metropolitana

Accelerare sulla città metropolitana. Incominciare a partire unendo le funzioni. Sul tema sta lavorando la commissione affari istituzionali di Palazzo Vecchio che ha già organizzato diverse audizioni con il presidente della provincia Andrea Barducci, con le categorie economiche, con l’assessore Falchetti, il vicesindaco Nardella e stamani con i sindaci dell’area.

Tre le possibilità illustrate stamani dal presidente del consiglio comunale Eugenio Giani davanti ai sindaci dei comuni della cintura fiorentina presenti durante la riunione della commissione affari istituzionali. “Sinteticamente le possibilità – ha spiegato Giani che stamani ha sostituito il presidente Valdo Spini - sono quelle o di identificare la città metropolitana con tutta l’attuale Provincia (44 comuni), o di fare convogliare nella città metropolitana gli attuali comuni della Provincia meno gli 11 comuni dell’empolese–valdelsa o far comprendere nella città metropolitana solo gli 11 comuni della cintura strettamente integrati con Firenze”.

L’obiettivo è accelerare sul tema in vista anche del convegno che si terrà l’11 febbraio a Palazzo Vecchio e al quale interverranno il presidente dell’Anci Alessandro Cosimi, il sindaco Matteo Renzi, l’assessore regionale Agostini Fragai, il direttore dell’Irpet Nicola Bellini, esperti, docenti e architetti delle università italiane, giornalisti, categorie economiche, sindacati. Fra i sindaci stamani erano presenti Luciano Bartolini di Bagno a Ripoli in rappresentanza anche dei sindaci Ida Beneforti (Impruneta) e Marco Mairaghi (Pontassieve), Simone Gheri (Scandicci), Fabio Incatasciato (Fiesole).

Gheri ha sottolineato che "è importante che i comuni comincino a fare cose insieme sul piano della mobilità e della pianificazione strutturale". Attualmente è vigente la legge 42 sul federalismo che sancisce Firenze fra le città metropolitane. Questo può permettere, articolo 23, al Comune di Firenze con la Provincia o con Comuni di promuovere una proposta di città metropolitana. E il senso delle audizioni finora svolte dalla commissione affari istituzionali va nella direzione di come avvalersi e quando di questa possibilità.

L’altro tema affrontato questa mattina riguarda il come si inquadra una prospettiva di città nella proposta di provincia metropolitana che racchiude le tre altre provincie di Firenze, Prato, Pistoia. Secondo il presidente della commissione affari istituzionali Valdo Spini: “E’ anche legittimo conoscere cosa succederà nella prospettiva del disegno di legge sulle autonomie locali che deve essere esaminata nella conferenza Stato-Regioni”. Sul convegno punta molto anche Valdo Spini: “Si tratta di un momento importante – ha detto il presidente della commissione affari istituzionali - perché vi è un precetto costituzionale e una legge vigente sulla istituzione delle città metropolitane, perché sono in vista le elezioni regionali, perché vi è una proposta di superprovincia Firenze-Prato-Pistoia e perché è importante una iniziativa del Comune di Firenze in questo campo.

La dimensione metropolitana è strategica per assicurare alle cittadine e ai cittadini buoni servizi, spostamenti razionali, relazioni sociali e culturali e per facilitare la vita economica con i conseguenti riflessi occupazionali”. (lb)

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