In questi giorni si è aperto un dibattito particolarmente acceso, intorno alla vicenda della pedonalizzazione di piazza del Duomo. “Per quanto ci riguarda - si legge in una nota congiunta delle segreterie provinciali di Cgil-Filt, Cisl-Filt, Uil Trasporti, Ugl Trasporti e Cisal-Faisa - su questo tema specifico, abbiamo già ampiamente espresso alcune brevi osservazioni di carattere tecnico sulle quali non vogliamo ritornare. Intendiamo invece mettere in evidenza altri aspetti, a nostro parere, molto importanti”. “Risulta evidente – si legge nella nota - che, sulla pedonalizzazione del 'Duomo', né l'azienda, né l'amministrazione comunale hanno voluto confrontarsi con le organizzazione sindacali.
C'è un problema di metodo, anche se ognuno fa le scelte che ritiene più opportune, tuttavia ci domandiamo perché. Dopo l'accordo di Luglio, ci sembrava instaurato un rapporto positivo fra organizzazioni sindacali ed azienda; oggi siamo all'elusione del confronto. Auspichiamo il ritorno del clima di questa estate”. “Ci pare opportuno sottolineare che, prima di modificare il servizio del centro storico della città, sarebbe stato necessario decidere dove far passare la tramvia e quali integrazioni ed interconnessioni questa deve avere con il trasporto su gomma ed il sistema dei parcheggi” prosegua il testo che aggiunge: “Nel merito della discussione polemica, che si è sviluppata fra il sindaco di Firenze e i sindaci del comprensorio, vogliamo riportare l'attenzione su un tema sul quale non abbiamo ancora ricevuto risposta.
Ma quale trasporto pubblico vogliono i sindaci per la città e l’intera area Metropolitana? I problemi di bilancio di Ataf, come intendono risolverli? Per quanto ci riguarda, da diverso tempo abbiamo proposto un sistema aggregativo delle diverse aziende presenti nel bacino Fiorentino, ciò al mero scopo di determinare quelle economie necessarie alle aziende, ai lavoratori ed ai cittadini. Fino a questo momento hanno pagato i cittadini che non hanno potuto usufruire di un servizio adeguato, ed i lavoratori ai quali sono state impropriamente addebitate inefficienze ed improduttività.
In conclusione riteniamo che quando si è soci di un'azienda, lo si è nel dare e nell'avere, pertanto occorre accantonare interessi specifici, o di campanile, e pensare ad un Trasporto Pubblico in un'ottica complessiva di area”.