Un appello per fermare l'approvazione del Piano Strutturale di Firenze, è questo l'esito del convegno “Firenze: Un Piano nuovo per Palazzo Vecchio” che si è tenuto a Firenze venerdì 11 dicembre, promosso dal Gruppo di lavoro urbanistica della Lista di cittadinanza perUnaltracittà. "L'appello - a cui si può aderire inviando nome e cognome a fi.nuovopianostrutturale@gmail.com - è di vitale importanza per bloccare la cementificazione della città e per promuovere politiche pubbliche di riconversione ecologica dell’intera area metropolitana.
L'attuale Piano Strutturale è condizionato da scelte che alcuni dei maggiori urbanisti italiani - tra cui Bernardo Rossi Doria, Edoardo Salzano, Paolo Baldeschi, Giorgio Pizziolo, Paolo Berdini, Roberto Budini Gattai primi firmatari dell'appello - considerano sbagliate, ed è il prodotto del lavoro di una struttura tecnico-politica oggi decapitata dalle inchieste della magistratura" si legge in una nota stampa diffusa dagli organizzatori dell'evento. L'invito è quello di firmare l'appello e attivarsi in città affinché il Piano Strutturale sia integralmente riscritto con procedure trasparenti e partecipate. Ecco il testo integrale dell'appello. Le recenti vicende giudiziarie, che hanno denunciato lo stretto intreccio tra affari immobiliari e settori della politica cittadina, hanno aperto un nuovo fronte della mala-urbanistica a Firenze: sono emerse tante azioni urbanisticamente scorrette e assolutamente disastrose per la città e i suoi abitanti, tutte tese a saturare e sconvolgere anche parti consolidate della città stessa.
Ora queste operazioni si trovano sotto inchiesta. E’ importante notare che si tratta di operazioni che sono state “legittimate” e rese possibili proprio in seguito alla manomissione in senso speculativo degli strumenti urbanistici ed edilizi della città, favorite in ciò dall’assenza di controlli da parte della Regione e della Provincia. Piano Regolatore attuale (il Piano Vittorini), Regolamento Edilizio e nuovo Piano Strutturale costituiscono una triade soffocante che, in parte, ha già reso lecito qualunque abuso e qualunque pretesa speculativa da parte di privati senza scrupoli, tecnici compiacenti e politici legittimati. Un vero e proprio sistema di “Regole per abusare”. A tutti si è svelata dunque la macchinazione urbanistico/amministrativa messa a punto anche tramite il nuovo Piano Strutturale per potere intasare e cementificare speculativamente ogni parte di Firenze e dei suoi dintorni, soffocando per sempre l’intera città, ed è quindi chiaro a tutti perché il Piano Strutturale adottato e mai approvato debba essere respinto totalmente. Proponiamo invece un’idea di città di livello europeo, scaturita anche da tante vertenze e da tanta progettualità “dal basso”, e che potrebbe essere attivata partecipativamente e sperimentalmente subito in molte sue parti:
- l’idea è quella della Città/Paesaggio, una versione contemporanea, ecologica ed olistica della città e del suo territorio, in una integrazione di ambiente costruito e di ambiente di vita (paesaggio).
- questa idea si fonda sulla scelta di una Mobilità pubblica, su ferro e comunque leggera, usufruendo della infrastruttura ferroviaria come di una preziosa preesistenza a rete e ad anello (Metrotreno, verde di relazione, Alta Velocità in superficie, etc)
- la riscoperta del Centro Storico, come “grembo” della rinascita della città, è un passaggio obbligato ed urgente, cosi come il suo ripopolamento umano.
- la formazione di “Oasi” di riqualificazione partecipata e vivente in ogni quartiere, come motori di promozione del risanamento e della riqualificazione dei quartieri e delle comunità locali.
- il contributo di Firenze per la costituzione di una grande Area Metropolitana, non gerarchica, anch’essa impostata sull’idea della Città/Paesaggio, dove le aree ancora non edificate, vanno a costituire (andando oltre l’idea, oggi limitativa, di un Parco della Piana) un sorta di tessuto ambientale connettivo di un grande sistema ecologico policentrico
- questo programma richiede, come condizione indispensabile, la collaborazione e il coinvolgimento attivo e creativo della popolazione (la “partecipazione”), sia nella fase propositiva che nella verifica delle scelte compiute.