"Dal 13 dicembre con il nuovo orario ferroviario ci saranno nuovi disagi per i pendolari del Valdarno e di Arezzo, perchè l'incremento dei Frecciarossa cambierà gli orari dei treni regionali sulla linea direttissima Roma-Firenze, ma un peggioramento radicale si avrà fra un anno, nel 2011, con l'arrivo dei treni veloci dei privati Montezemolo-Della Valle e la probabile deviazione dei regionali dalla direttissima alla linea lenta del Valdarno". Lo ha detto Maurizio Da Re, portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, durante l'audizione odierna presso la Commissione Consiliare Trasporti della Provincia di Arezzo, riferendosi ai nuovi e diversi orari dei treni dell'Alta Velocità, scaricabili da ieri dal sito di Ferrovie, che porteranno a cambiare gli orari dei treni dei pendolari, con conseguenze da verificare e prevedibili disagi, specialmente nelle ore pomeridiane.
Ad esempio le partenze da Firenze S.M. Novella dei Frecciarossa e dei Frecciargento verso Roma saranno al minuto "10" o "40", così come le partenze da Campo di Marte saranno prevalentemente al minuto "27", condizionando e modificando le partenze dei regionali dei pendolari per Roma o per Foligno, finora al minuto "13" da S.M. Novella. "E poi c'è sempre il rischio di sovrapposizioni e interferenze sulla direttissima fra treni veloci e regionali - precisa Da Re - come già accade da tempo e in questi casi ha sempre la meglio il Frecciarossa, con la precedenza sul regionale". Il Comitato dei Pendolari è preoccupato anche dallo studio di fattibilità che Ferrovie farà entro il 2010 sulla tratta veloce Figline-Firenze, per aumentarne la capacità.
"E' difficile sperare che su un tratto della direttissima i Frecciarossa possano rallentare la velocità in modo da ridurre il distanziamento fisico dai treni regionali - sottolinea Maurizio Da Re - è più facile, purtroppo, pensare a una cosidetta 'riqualiificazione' della linea lenta del Valdarno (per Pontassieve), con l'aggiunta di nuovi binari in prossimità delle varie stazioni. Così si devierebbero sulla lenta gli attuali treni regionali diretti a Firenze - conclude Da Re - condannando definitivamente i pendolari del Valdarno e di Arezzo a tempi di percorrenza e di viaggio più lunghi".