Venerdì 6 novembre presso la sede della Nazione, che festeggiava i suoi 150 anni, si è svolto un Forum sull’Alta Velocità al quale hanno partecipato l’AD del gruppo FS Mauro Moretti, il Presidente della Regione Toscana Claudio Martini, il Presidente della Provincia Andrea Barducci e il Sindaco di Firenze Matteo Renzi. Marcello Mancini riferisce sul giornale quali sono oggi le certezze raggiunte su tutta la vicenda TAV:
1) “si va sottoterra e non se ne parla più, seguendo il percorso dei binari di superficie che già esistono”; 2) “è stata definitivamente cancellata l’idea – e con essa il progetto dell’architetto inglese Norman Foster – di realizzare la stazione nell’area degli ex Macelli”.Per l’alternativa, si parla di “una fermata sotterranea nella zona che va dalla Fortezza alla stazione di Santa Maria Novella, già anticipata da Renzi, ma evidentemente incompatibile con un percorso sotto i binari attuali. Su questa soluzione, collocata genericamente tra viale Lavagnini e viale Strozzi, e che non prevedrebbe alcuna modifica del tracciato del tunnel, ci starebbe lavorando RFI.
Si tratterebbe di una soluzione molto meno costosa, più vicina (ma non abbastanza) a Santa Maria Novella e confinante, fatalmente, con la Fortezza da Basso, cioè con quel polo fieristico-congressuale sul quale il Comune, ora che ne è divenuto proprietario, ha grandi progetti. Secondo Mancini “le illusioni che il percorso fiorentino dell’alta velocità potesse riemergere a cielo aperto, invece di perforare l’intestino della città, si sono sbriciolate in poche settimane”. Ma già oggi dal nodo di Firenze passano in superficie diverse Frecce d’argento (AV Fast) che collegano Milano e Roma senza fermate intermedie.
Sembra che nessuno se ne sia accorto. E dal 14 dicembre, saranno 19 i convogli AV Fast (oltre agli altri 36 Freccia rossa - AV). Mentre ci si inventa una fermata AV per “Pitti Uomo”, ci si è poi chiesti se il Polo fieristico potrebbe sopravvivere a tanti anni di lavori sotto e attorno alla Fortezza da Basso? E infine: qual è il destino delle altre aree ferroviarie? Insieme alla legge speciale per Firenze, che prevede l’acquisizione per la città di quei complessi immobiliari statali attualmente inutilizzati, non sarebbe da mettere sul tappeto anche l’acquisizione di queste aree, riaffermando il principio che lì non si può fare qualsiasi cosa? A questi quesiti i Comitati dei Cittadini di Firenze rispondono con altrettante domande:
1.. Alcuni cittadini che vivono vicino allo "scavalco" (in zona del Sodo) hanno riferito di alcune chiacchierate con gli operai che lavorano per le ferrovie; questi hanno detto che alcuni di loro sono stati tolti dal cantiere "scavalco" e inviati a quello dei Macelli perché "hanno paura che i lavori per la Foster siano bloccati prima della loro fine". Il Comitato contro il Sottoattraversamento AV si chiede che credibilità possono avere le istituzioni politiche toscane - dalla Regione alla Provincia fino al Comune - davanti alla vicenda TAV fiorentina che si sta dimostrando sempre di più: "un grande sperpero di denaro pubblico diretto verso imprese costruttrici e le banche che le controllano.Se la stazione Foster è veramente stata cancellata, perché proseguono i lavori propedeutici nell’area degli ex Macelli e in via Zeffirini? 2. Che cosa si prevede per quell’area e in quella adiacente di Belfiore nel frattempo vendute a FS? 3. Il progetto di fermata nella zona che va dalla Fortezza a Santa Maria Novella non costituisce comunque un progetto completamente diverso dal precedente, per il quale andrebbe riaperta una nuova Conferenza dei servizi? 4. Se la nuova fermata si fa per garantire la centralità di Santa Maria Novella, come si pensa di collegarla alla stazione distante circa 450 m.? 5.
Se si sta ridiscutendo il progetto di passante ferroviario perché, come chiesto dal Gruppo consiliare “Spini per Firenze”, l’amministrazione comunale non presenta all’Autorità per la garanzia e la promozione della partecipazione una domanda di dibattito pubblico secondo quanto previsto dalla legge regionale 69/2007 per le grandi opere? 6. Quali sono i lavori in corso per affrontare la lunga fase transitoria durante la realizzazione del tunnel e per rendere il passaggio dell’AV vantaggioso per Firenze?
L'esempio più evidente è quanto sta accadendo nella zona dei Macelli: si dà per certo che la stazione in quella zona non si farà, ma i lavori non solo proseguono, ma addirittura accelerano!"