"Giusto collocare questo incontro all'interno della crisi che stiamo attraversando. Proprio per far fronte meglio alla crisi c'è l'esigenza di dinamizzare procedure e realizzare fatti di governo. La crisi non può essere affrontata solo con cassa integrazione e gestione delle vertenze. Credo che per risolvere la crisi dobbiamo costruire un dialogo". In apertura del suo intervento all'incontro organizzato stamani dalla Cgil metropolitana su "Area Vasta Metropolitana. La Toscana centrale: uscire dalla crisi con un progetto territoriale", il presidente Claudio Martini convide la linea di Mauro Fuso, segretario generale Cgil di Firenze, che ha aperto la sua relazione introduttiva con una riflessione sulla crisi.
"Sono ancora molto preoccupato per la crisi - ha insistito Martini - Vedo nella popolazione tutta la consapevo lezza che ancora la crisi non è passata. Non è stata una nube di passaggio, le difficoltà ci accompagneranno ancora per cinque, sei anni". Il presidente ha sottolineato anche la delicata fase politica in cui si trova la Toscana: "Quando si è a fine mandato, la nostra voce è un po' meno stentorea - ha detto - Ma alcune partite sono ormai di urgente decisione e vanno risolte ora, in questo incrocio tra chiusura e inizio di una nuova legislatura regionale, e assestamento delle amministrazioni comunali.
E accanto al tavolo degli amministratori ci deve essere anche un tavolo della società civile". Tra le questioni più urgenti, Martini individua l'Alta Velocità: "L'Alta Velocità la considero la madre di tutte le questioni. E' una grande opportunità, una scelta decisiva per la Toscana. E corriamo il rischio di essere bypassati. Un ritardo ci pochi anni ti pone già fuori da certe rotte. Quando il treno dell'Alta Velocità si fermerà a Firenze, saremo a un'ora e un quarto da Roma e un'ora e venti da Milano.
Nessun'altra città avrà questa opportunità". Alta Velocità, ma non solo: "La questione aeroportuale, lo sviluppo urbanistico, il rapporto tra il mondo dell'università e quello delle imprese. E nove questioni su dieci riguardano tutti, siamo tutti dentro il sistema. Per questo abbiamo bisogno di trovare un meccanismo istituzionale e istituzionale-sociale che ci porti a far partire in tempi rapidi tutte le decisioni che sono state prese. Questa discussione non deve portarci in un mare aperto di indecisione per non farci poi approdare a nulla.
Questo, tra l'altro, aggrava anche il distacco dei cittadini dalla politica e dalle istituzioni. Per ogni questione, occorre un meccanismo rapido di confronto, modifica, decisione. Mettiamo in atto - è l'appello di Martini - tutto ciò che il dialogo tra le istituzioni può fare per velocizzare le decisioni. E anche la società - Università, Camere di Commercio, banche -, tutti devono fare la loro parte". di Lucia Zambelli