Il Comune di Bagno a Ripoli informa che il sindaco Luciano Bartolini dal 28 giugno al primo luglio si recherà a Yerevan (Armenia), per sostenere, all'interno di un progetto della Regione Toscana, un progetto di promozione del diritto all'acqua della Water Right Promotion attraverso la costruzione di un acquedotto.
La Regione Toscana, nell'ambito delle sue azioni di cooperazione internazionale, ha individuato il Comune di Bagno a Ripoli come suo tramite istituzionale con il piccolo Comune armeno di Aygabac (1.200 abitanti) per realizzare, con le maestranze di Publiacqua, 7 km di acquedotto per questo piccolo paese ad oggi privo di acqua potabile.
Le giornate più importanti saranno il 29 giugno, quando, alle 12 si svolgerà la prima riunione di aggiornamento sullo stato del progetto di realizzazione dell'acquedotto, e il 30 giugno, allorché, alle 11, la delegazione presenzierà all'apertura dei lavori di costruzione, con interventi dei sindaci di Aygabac e Bagno a Ripoli, del rappresentante della Delegazione della Commissione Europea e di altre Istituzioni europee e locali.
“Questa esperienza in Armenia insieme a un tecnico di Publiacqua e ad un membro dell'Associazione – ha dichiarato Bartolini - come rappresentante di un comune italiano, Bagno a Ripoli, che confina con una città molto più nota nel mondo, Firenze, ha un significato particolare che annulla le distanze: la possibilità di edificare qualcosa di davvero importante e di contribuire a creare un mondo non di soli scambi commerciali, ma anche e soprattutto di dialogo internazionale, cooperazione, crescita comune.
L’acqua è un bene unico, patrimonio comune di ogni uomo, di ogni popolo. Diritto universale di cui chi come noi è abituato a goderne quotidianamente e troppo spesso a sperperarne rischia di perdere il valore più profondo e sacrale di un elemento che dà vita. Che può dividere o unire. Il progetto della Water Right Foundation è un atto che unisce e tenacemente crea nuove opportunità di crescita, di sviluppo, di socialità per tutti. Il significato di un patto di amicizia come quello che tra qualche mese andremo a ratificare e più in generale dell’incontro tra culture lontane, sta tutto nella reciprocità che esso sa esprimere: la reciprocità del gesto, della parola, dell’insegnamento, dello scoprirsi uniti dal comune senso di appartenenza all’Umanità.
Senza distinzioni di razza, religione, schieramento politico o ideologico. Questo il senso di un viaggio che vivo come testimonianza concreta di solidarietà”.