Nascerà a Pisa il primo “Parco Fluviale del Tartufo” in Italia.
Le maestranze forestali della Provincia di Pisa sono al lavoro da due settimane. Con la fine di giugno avranno terminato il censimento delle piante tartufigene e le opere di pulizia e disboscamento attorno a queste. Poi il Consorzio di Bonifica Valdera effettuerà la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua e la sistemazione degli argini. Così sulle colline sanminiatesi potranno prendere il via i tre anni di sperimentazione dei sei chilometri di fiumi 'salva tartufo'.
Dopo la lunga fase di progettazione a cui ha fatto seguito la firma di un disciplinare tecnico molto dettagliato nasce il primo “Parco Fluviale del Tartufo” in Italia ideato e progettato dal Consorzio di Bonifica Valdera e sostenuto, subito, dalla Provincia di Pisa e dall'Associazione Tartufai.
I corsi d’acqua interessati sono i torrenti Carfalo e Rio Piccola Tosola nel Comune di Palaia a confine con il Comune di Peccioli. I lavori sugli argini saranno eseguiti in modo (taglio a raso manuale) da non danneggiare la vegetazione di sponda che favorisce la riproduzione per spore del tartufo bianco: le piante tartufigene invece dopo essere state censite verranno identificati da un tutore. Un specie da salvare e tutelare, il “bianco toscano” visto che in dieci anni la raccolta è diminuita del 30 per cento soprattutto a causa dell’inquinamento e della diminuzione delle zone boschive 'fertili'.
“La sinergia tra Bonifica, Provincia e tartufai - spiega il presidente del Consorzio di Bonifica Valdera, Edoardo Villani - è un modello di collaborazione che valorizzerà la nostra terra e che potrebbe essere volano di parchi fluviali in Provincia ma anche altrove.
Il Parco del Tartufo, costituisce la prima esperienza sia a livello regionale che nazionale, ed è un’opera di grande valore sperimentale perché mira ad individuare gli interventi di manutenzione idraulica compatibili con la salvaguardia degli ambienti non solo tartufigeni, ma anche faunistici”.
Se la sperimentazione darà risultati positivi il parco sarà ampliato e, a quel punto, anche attrezzato e valorizzato per essere volano dell’economia turistica delle colline sanminiaetesi.