Siglato l’ultimo atto per la costruzione del primo parco del tartufo d’Italia. E’ stato firmato il disciplinare definito per il Parco Fluviale del Tartufo tra Provincia di Pisa e Consorzio di Bonifica Valdera che ne curerà la manutenzione e la valorizzazione. L’opera che inizierà a prendere forma con i primi lavori di maggio di si baserà su tre anni di sperimentazione e sei chilometri di fiumi “salva tartufo”. I lavori procederanno per lotti sperimentando modalità particolari per la manutenzione dei corsi d’acqua e dei loro argini - nella prima fase saranno interessati i torrenti Carfalo e Rio Piccola Tosola nel Comune di Palaia - eseguiti in modo (taglio a raso manuale) da non danneggiare la vegetazione di sponda che favorisce la riproduzione per spore del tartufo: tutti gli alberi saranno censiti e identificati da un tutore.
Un specie da salvare e tutelare, il “bianco toscano” visto che in dieci anni la raccolta è diminuita del 30% soprattutto a causa dell’inquinamento e della diminuzione delle aree tartufigene. I lavori saranno eseguiti dalle maestranze forestali della Provincia in sinergia con lo staff tecnico del Consorzio di Bonifica Valdera e con la consulenza dell’Associzione Tartufai della Colline Sanmminiatesi. “Un modello di collaborazione che valorizzerà la nostra terra e che potrebbe essere volano di parchi fluviali in Provincia ma anche altrove“, dice il presidente del Consorzio di Bonifica Valdera Edoardo Villani.
“Il Parco del Tartufo, costituisce la prima esperienza sia a livello regionale che nazionale, si raccorda con il lavoro sperimentale, coordinato dalla provincia di Pisa - spiega Villani - mirato ad individuare gli interventi di manutenzione idraulica compatibili con la salvaguardia degli ambienti non solo tartufigeni, ma anche faunistici“.