«Inizia con vecchie e nuove drammaticità il nuovo anno - annuncia Anna Nocentini, capogruppo di Rifondazione Comunista - la crisi economica di cui si concretizzano gli effetti nel Paese visto che nel mese di dicembre le richieste di cassa integrazione sono aumentate del 525% rispetto allo stesso mese del 2007; l'attacco militare nella striscia di Gaza, dopo che da due anni la popolazione palestinese è privata di risorse alimentari, sanitarie, di carburanti; il Parlamento italiano che con l'ennesima fiducia approva la reazionaria modifica di scuola e università.
E Firenze rimane ingessata nella battaglia interna del PD alla ricerca di deroghe alle regole che si è dato pochi mesi fa, nella sterile manifestazione di dolore dei suoi esponenti, nelle minacce dei suoi quasi alleati che non potrebbero più fare da stampella ad un tavolo che salta, nella sgambettante ricerca di visibilità di consiglieri da sempre in maggioranza, nelle proposte di autocandidature per timore di restare fuori dai giochi. "Impazzimento generale" è l'espressione che ricorre fra le mura antiche di Palazzo Vecchio.
In realtà la città vera è molto più presente e attiva delle forze politiche che la governano da anni, sollecita la coscienza civile con un presidio quotidiano sulla Palestina (mentre è assordante il silenzio delle istituzioni a partire dal sindaco e i membri di giunta), sostiene i lavoratori nelle loro battaglie e continua operosamente ogni giorno a lavorare, acquisendo sempre più consapevolezza della distanza che c'è fra il proprio quotidiano e il modo con cui viene gestita la cosa pubblica.
Negli ultimi anni si è lavorato molto nella ricerca di rinnovamento della politica ma alla fine molti, troppi, si sono accontentati di scimmiottare il sistema delle primarie, che almeno negli Stati Uniti corrisponde ad una sfida diretta e progressiva che coinvolge nel tempo i cittadini, mentre da noi serve a dividere senza mai scegliere, a stancare i cittadini per eludere il tema centrale: il bilancio da fare sui mandati amministrativi precedenti e le necessità di cambiamento dei programmi futuri, a partire proprio dal rapporto aggiornato continuamente con i cittadini.
Intanto è sparita dalle cronache la questione etica, cioè l'analisi e la critica al sistema di gestione della cosa pubblica per come è emersa negli ultimi mesi dello scorso anno. Per noi è questione primaria, non per invadenza nelle competenze giudiziarie, ma perché siamo fermamente convinti che il sistema con cui si amministra una città, con cui si individuano le priorità, con cui si stabiliscono relazioni privilegiate ha a che fare con la cultura o il degrado di una città molto più che un regolamento ad hoc.
Per tutto questo Rifondazione Comunista, che ha nei militanti e simpatizzanti sani anticorpi all'impazzimento generale, porta avanti il lavoro di confronto aperto per la costruzione del programma - alternativo al PD - da cui derivi anche la candidatura a sindaco, sui temi e con le modalità che riportino Firenze ad essere una città giusta, solidale e piacevole da vivere; e nell'interesse della città lavora perché non si protragga l'agonia di questa sgangherata maggioranza».