Firenze, 31 Marzo 2008- Mentre i sindacati di categoria della polizia penitenziaria hanno annunciato oggi lo stato di agitazione e la sospensione delle trattative regionali, dopo anni di immobilismo si profilano cambiamenti per gli ospedali psichiatrici giudiziari, in generale e per quello di Montelupo Fiorentino, in particolare. È quanto emerso dal convegno tenutosi presso l’Opg di Montelupo sul tema “Gli ospedali Psichiatrici Giudiziari. Un progetto per il graduale superamento”.
La prima novità sostanziale è che proprio in questi giorni il presidente del Consiglio Romano Prodi firmerà il Decreto che definisce le modalità e i criteri per il trasferimento al servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature in materia di sanità penitenziaria.
Questo implica per gli ospedali psichiatrici giudiziari l’inizio di un processo che condurrà alla territorializzazione del servizio e di conseguenza al superamento di questo genere di strutture.
Nel decreto vengono anche definiti i passaggi e i tempi di questo percorso.
In una prima fase la responsabilità della gestione sanitaria degli ospedali psichiatrici giudiziari sarà assunta dalla Regione, in cui hanno sede.
I Dipartimenti di Salute Mentale delle Asl, in collaborazione con un’equipe dell’istituto elaboreranno un programma che prevede: la dimissione di coloro che hanno concluso la misura di sicurezza, definendo adeguati percorsi di inserimento sociale; il trasferimento nelle carceri di provenienza di ricoverati in opg per disturbi psichici avvenuti durante il periodo di detenzione; l’assegnazione agli istituti ordinari dell’attività di osservazione per l’infermità mentale. Dopo un anno prenderà il via la seconda fase nel corso della quale gli internati saranno assegnati ad opg limitrofi alla Regione di Residenza.
Montelupo dovrebbe ospitare presone provenienti dalla Toscana, dall’Umbria, dal Lazio e dalla Sardegna. In questo periodo non cambieranno né le funzioni, né la capienza, ma saranno avviati rapporti di collaborazione fra le strutture e le Regioni che dovranno prepararsi ad accogliere in un prossimo futuro gli internati. La terza ed ultima fase, a distanza di due anni, prevede la restituzione ad ogni Regione italiana delle persone di provenienza dal proprio territorio e la conseguente presa in carico attraverso programmi terapeutici di cura, riabilitazione e recupero.
Le soluzioni possibili vanno dalle strutture OPG con livelli diversificati di sorveglianza, a case di accoglienza e all’affido ai servizi psichiatrici e sociali.
“Ques’ultima fase è particolarmente delicata e richiede una particolare attenzione, soprattutto nella relazione fra OPG e dipartimenti di igiene mentale. Anche oggi ci sono internati che, dopo aver terminato il loro percorso di detenzione, hanno difficoltà ad essere reinseriti nella comunità di appartenenza per mancanza di strutture adeguate”, afferma Bruno Margara, Presidente della Fondazione Michelacci.
Un’altra novità importante riguarda solamente la struttura di Montelupo Fiorentino.
Nel suo intervento Maria Pia Giuffrida, Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria della Regione Toscana, ha annunciato che la sistemazione della sezione dell’opg Montelupo che ospita ancora le celle è una priorità concordata anche con la Regione. “Sono consapevole delle condizioni in cui vivono molti internati e per questo motivo ritengo importante intervenire in tempi brevi su questo OPG”.