Teatro: La pecora nera di Ascanio Celestini, venerdì 28 e sabato 29 marzo (ore 21.00) al Puccini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 marzo 2008 22:26
Teatro: <I>La pecora nera</I> di Ascanio Celestini, venerdì 28 e sabato 29 marzo (ore 21.00) al Puccini

Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria e da Fabbrica, la Compagnia di Celestini, ha debuttato in prima assoluta martedì 18 ottobre 2005, dopo circa tre anni di ricerca e di laboratori condotti dall’autore. Ascanio Celestini lavora da tempo a questo progetto: da quando, nel 2002, la sua attenzione si è rivolta alla relazione fra gli individui e le Istituzioni cardine del nostro Paese. Da questa indagine è già scaturito il racconto – rappresentazione di FABBRICA (settembre 2002, Benevento Città Festival).

Quando Celestini si è trovato a collaborare per la prima volta con il Teatro Stabile dell’Umbria, che nel 2003 ha prodotto SIRENA DEI MANTICI (storia delle acciaierie di Terni, nata nel solco della ricerca relativa a FABBRICA), l’interesse dello Stabile per la sua intenzione di raccontare la memoria dell’Istituzione manicomiale, è stato immediato ed è nato l’accordo di produrre insieme questo nuovo racconto teatrale.
Durante gli anni Settanta, nel territorio della città di Perugia, la Riforma della Psichiatria ha vissuto precocemente quella stagione rivoluzionaria e sperimentale sfociata nella Legge 180 del 1978, nota come “la Legge Basaglia”.

Nella primavera del 2003, la collaborazione dello Stabile umbro con Ascanio Celestini è partita proprio da questo e la sua ricerca sul campo, i suoi primi incontri con i testimoni della vita manicomiale, prima e dopo la Riforma, sono avvenuti a Perugia. Da allora Celestini ha proseguito il suo lavoro in molte altre città italiane, visitando i luoghi degli ex manicomi e raccogliendo memorie ed esperienze, prevalentemente degli infermieri ma anche di medici, sempre affiancato dai gruppi di studenti e di attori che hanno partecipato alla sua ricerca.

Il processo di costruzione dello spettacolo, infatti, contiene un altro progetto: il laboratorio storie da legare. Il laboratorio storie da legare, si è intrecciato con la ricerca di Celestini, nelle stesse città dove si è svolta la sua indagine sulla memoria manicomiale. Gli studenti e gli attori, sotto la sua guida, hanno potuto sperimentare forme e tecniche di scrittura scenica, partendo dai racconti autobiografici degli operatori psichiatrici. Tutte le testimonianze sono state documentate sia in audio, sia in video.

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