Conferenza oggi nella sala del Arlecchini del comune di Montelupo Fiorentino, per la presentazione ufficiale della serie di eventi commemoratavi e di approfondimento che l’amministrazione comunale organizza nelle date del 7 e 8 marzo, sulla deportazione di 21 cittadini da parte delle autorità fasciste nel 1944. Ad aprire gli appuntamenti, la presentazione del libro di Vittorio Grazzini (presente in sala) 8 Marzo 1944: Il Segreto, opera che ripercorre la tragica vicenda del padre dell’autore, uno dei sopravvissuti all’eccidio dei campi di sterminio.
L’appuntamento è per le 18.30, presso il Centro Culturale Nautilus (Piazza 8 Marzo 1944, 2).
Altra celebrazione sabato mattina alle ore 11.00, davanti alla scuola Baccio da Montelupo: proprio qui verrà inaugurato un monumento alla memoria delle 21 vittime della deportazione (inclusi anche i nomi dei 5 sopravvissuti). Con orgoglio, l’assessore Luca Rovai, presenta questo progetto come vero e proprio regalo alla comunità: una costruzione realizzata con un blocco di marmo recapitato direttamente dalla città di Ebensee, sede di un campo di lavoro nazista, dove alcuni dei concittadini furono relegati.
Un blocco di pietra dunque, che simbolicamente traccia il medesimo tragitto dei pochi superstiti, testimonianza tangibile e forte dell’inenarrabili atrocità compiute dal nazi-fascismo. Il marmo è stato successivamente lavorato dal Prof. Rocco Spina, docente del Liceo Artistico Virgilio, coadiuvato da alcuni suoi allievi. La scelta dell’artista è stata quella di mantenere integra la pietra e il suo valore intrinseco, impreziosendola con un basso rilievo in bronzo, raffigurante delle rotaie che intrecciandosi tra loro vanno a trasformarsi in un sinistro filo spinato.
L’ultimo appuntamento invece è il convegno intitolato “Le notti dell’odio: 8 Marzo 2008” che si svolgerà all’interno dell’Auditorium dell’Istituto Comprensivo a partire dalle ore 15.00. L’ incontro, focalizzato sul tema delle deportazioni in una prospettiva storica più amplia, vedrà tra i relatori: Roberto Bianchi e Adriana Dadà dell’Università di Firenze, Marta Baiardi dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, Ivano Tognarini dell’Università di Pisa, Luigi Ganapini dell’Università di Bologna, Simone Duranti della Scuola di Sant’Anna, e infine Camilla Brunelli direttrice del Museo della Deportazione di Prato.
Per concludere, l’intervento del sindaco Rossana Mori, sottolinea il valore della memoria e l’impegno collettivo volto in questo senso, legato inscindibilmente al proprio mandato.
Un impegno indirizzato soprattutto ai giovani e alle scuole, coadiuvato da associazioni come l’ANED di Empoli (presente in sala l’esponente Virgilio Rovai). e grazie anche alla collaborazione attiva della comunità di Ebensee, che ha difatti favorito l’invio del blocco trasformato in monumento.
Alessio Nencioni