La pubblicazione costituisce lo sviluppo di una precedente linea di ricerca dello stesso team di ricerca coordinato da Paola Romagnani, professoressa associata di Nefrologia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Firenze, che ha recentemente identificato una popolazione di cellule staminali nel rene adulto che, se iniettata in topi affetti da insufficienza renale acuta, riduce la gravità della malattia e ripara il tessuto danneggiato. Nella nuova pubblicazione su JEM vengono analizzati i meccanismi che consentono a queste cellule di svolgere il loro effetto terapeutico.
Si tratta di due proteine, denominate CXCR4 e CXCR7, che se espresse in maniera coordinata, permettono alle cellule staminali renali - a seguito dell’iniezione nei vasi sanguigni - di sopravvivere in circolo e migrare in maniera selettiva verso il tessuto danneggiato attraversando le pareti vascolari. In pratica, l’espressione di queste due proteine rende le cellule staminali renali capaci di comprendere dove è necessaria la loro capacità rigenerativa, e quindi di ottimizzarne l’utilizzo a fini terapeutici.