Firenze- Un gruppo di lavoro formato da esperti avrà il compito di garantire che in Toscana anche coloro che sono affetti da particolari patologie possano curarsi con farmaci e terapie omeopatiche e di medicina complementare. Questo per ottemperare pienamente alla legge regionale n. 9 del 2007, che garantisce ai toscani questo diritto. La proposta, avanzata dal presidente della commissione Sanità, è stata accolta dalla Giunta e dovrebbe servire a risolvere alcune decine di casi problematici. Casi che da tempo sono stati segnalati al Difensore civico regionale, il quale questa mattina è stato ascoltato dalla commissione Sanità.
Il Difensore ha spiegato di essersi rivolto alla Commissione e all’assessorato al Diritto alla salute dopo una serie di istanze a lui rivolte da parte di alcuni cittadini affetti da particolari patologie, i quali chiedevano di poter usufruire di cure omeopatiche e fitoterapiche, le sole in grado di dare loro qualche beneficio terapeutico. Si tratta innanzitutto di alcuni bambini che sono stati danneggiati dalle vaccinazioni, i cui genitori hanno riscontrato miglioramenti con il ricorso a farmaci di questo tipo: mentre le Asl di Arezzo e di Pisa, dando piena attuazione alla legge regionale, hanno garantito ai bambini le cure di medicina complementare, l’azienda sanitaria di Firenze ha contrapposto un netto rifiuto.
E questo perchè, ha spiegato ancora il Difensore, il locale comitato etico si è espresso contro affermando che addirittura potrebbe configurarsi un danno per il minore. Lo stesso è accaduto ad altri pazienti con malattie rare come il favismo e la sindrome di Steven-Johnson, i quali non possono curarsi con farmaci tradizionali, ma a cui è stato negato il diritto a ricorrere alle medicine alternative. Il Difensore ha spiegato infine di essersi rivolto anche alla Commissione bioetica regionale, che ancora non si è pronunciata a proposito, e ha sollecitato dunque una soluzione.
Il gruppo di lavoro proposto dal presidente della commissione Sanità dovrebbe entrare in funzione nelle prossime settimane in modo da affrontare i casi sollevati. (cem)