Da domani l’olio d’oliva toscano e “made in Italy” è più tutelato dalle falsificazioni, dall’assalto degli “agropirati” e dalle sofisticazioni. Un bel sospiro di sollievo per i produttori e per i consumatori toscani – sottolinea la Cia regionale. E così anche il lavoro dei produttori, che puntano da anni alla qualità, potrà essere pienamente valorizzato. <
Si è attestata sui 103.805 quintali la produzione di olio d’oliva nel 2007 (sui 5 milioni di produzione italiana) con un calo di oltre il 40% rispetto all’annata 2006.
E domani venerdì 18 gennaio, entrerà definitivamente in vigore il decreto del ministro delle Politiche, alimentari e forestali Paolo De Castro sull'obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle olive impiegate nell'olio vergine ed extravergine. Nei mercati - avverte la Cia toscana - si trova, infatti, olio straniero sempre più in abbondanza.
Ormai su tre bottiglie due sono di olio proveniente dall’estero, ma i consumatori italiani non lo sanno e le comprano come prodotto nazionale, in quanto manca una precisa informazione.
D’altronde, senza un’etichetta chiara e trasparente e soprattutto in mancanza dell’indicazione di origine, per l’olio d’oliva toscano, oltre al danno economico rilevante, significa avere - rimarca la Cia - pesanti ripercussioni anche per l’immagine del nostro prodotto sui mercati mondiali. Il nostro Paese - conclude la Cia toscana - è il secondo produttore europeo di olio di oliva con una produzione che supera le 500.000 tonnellate (ricavate da 250 milioni di piante), due terzi delle quali extravergine e con molte Dop e Igp.
Da non dimenticare poi il biologico. Il tutto per un valore produttivo che si avvicina ai 2,2 miliardi di euro.