Le fattorie e cantine della provincia di Firenze (e di tutta la Toscana) che effettuano la vendita diretta ora sono anche in una guida firmata Campagna Amica e Terranostra, l’associazione degli agriturimi di Coldiretti. E Firenze è la regina di questa speciale “mappa” (virtuale e cartacea) stilata da Coldiretti con 300 aziende, seguita indietro di sole due unità da Siena (298), mentre più distanti troviamo Pisa (101) e Lucca (91), Arezzo (73), Massa Carrara (64), Pistoia (52), Livorno (51) e Prato (23).
In totale sono 1171 le aziende “schedate” in Toscana pari al 17% delle totali nazionali facendo della nostra regione la capitale della vendita diretta di fronte a Lombardia (11%) e Piemonte (10%).
Esattamente come per ristoranti ed enoteche, le aziende agricole dove è possibile fare la spesa con la migliore convenienza nel rapporto tra prezzi e qualità finiscono in una guida. Una contromisura contro il caro-vita alla luce della recente indagine “Le opinioni di italiani e europei sull'alimentazione” di Coldiretti su dati Istat relativi all'andamento dell'inflazione a dicembre, che ha dato sostanza a quella che sembrava, alcuni mesi fa, solo una delle possibili conseguenze.
L’aumento dei prezzi ha portato a mutare, in tre toscani su quattro, le abitudini alimentari principalmente variando il menù della spesa (il 40 per cento in modo drastico), aumentando l’attenzione riposta nella lettura dell'etichetta e prestando più attenzione alla provenienza dei cibi a favore di quelli locali. Se complessivamente infatti, la spesa alimentare è rimasta invariata (+ 0,1 per cento) le quantità portate a casa dalle famiglie per effetto dell'aumento dei prezzi, secondo le stime elaborate dalla Coldiretti su dati Ismea Ac Nielsen relativi ai primi nove mesi del 2007, si sono ridotte dell'1,3 per cento.
La guida si prefigge proprio il compito di “guidare” chi si è diretto questa tipologia di acquisti (in forte crescita negli ultimi anni) e di incentivare, chi ancora non lo ha fatto, a scegliere la vendita diretta che garantisce, assieme a prodotti sani, genuini, freschi e di origine certa, ottime possibilità di risparmio.
La filiera corta a portata di click
I prodotti Miele, vino, olio, frutta ed ortaggi, funghi, cereali, confetture, farina, ma anche carne e salumi, persino erbe selvatiche, zafferano, vino cotto, grappa, piante: in Provincia di Firenze sono 300 le “fattorie” che effettuano la vendita diretta “schedate”.
In 207 sono presenti, oltre ai più svariati prodotti alimentari e non, prodotti garantiti da marchio di qualità (Doc, Docg, Igt, Dop). La più alta densità di vendita diretta in località Greve in Chianti con 43 aziende, bacino del Chianti assieme a San Casciano (30), Barberino del Mugello (6), Val d’Elsa (17), Impruneta (7), Capraia e Limite (3), Montespertoli con 22 aziende, Tavernelle (14), Certaldo (10). In periferia di Firenze sono 5 mentre a Empoli 2. 229 producono vino (Chianti Classico, Toscano, Colli Fiorentini, Toscano Sangiovese, Carmignano, Brunello di Montalcino e Rosso di Montepulcian), di cui 189 Chianti (Classico, Riserva e Superiore) e 64 vino da tavola sia bianco che rosso.
Una cinquantina frutta e ortaggi, prodotti del sottobosco (more e lamponi) e di stagione, una decina formaggi, ben 18 vendono carne (confezionata e sotto vuoto), 12 il miele, 14 conserve e marmellate, una decina cereali e farina. 90 vendono direttamente olio extra vergine di oliva (5 anche il Dop Chianti Classico).
Una localizzazione, quella fiorentina, che permettere di fare pochi chilometri e di andare a fare la spesa, per particolari occasioni o per esigenze quotidiane, nell’azienda agricola vicina alla propria casa con risparmi, su certi prodotti, anche fino al 30%.
Due imprese agricole su tre di quelle presenti utilizzano per vendere locali adattati all’interno dell’azienda mentre il 14 per cento dispone di un vero negozio aziendale mentre ben il 24 per cento partecipa a mercati e fiere locali molto diffusi nel periodo delle festività. “Si tratta - sottolinea Raffaello Betti, Direttore Provinciale Coldiretti - di una risposta alla necessità di combattere i rincari e di offrire a chiunque la possibilità di risparmiare scegliendo la strada della vendita diretta.
Una risposta che la nostra organizzazione vuole dare al consumatore sfruttando la filiera corta, ed in questo caso è cortissima, e che assieme ai farmer’s market, i mercatini esclusivi degli agricoltori localizzati anche in zone centrali e con frequenza giornaliera, settimanale o mensile a seconda delle esigenze locali che dal 1 gennaio potranno essere aperti in tutti i Comuni, sono stati alla base della nostra mobilitazione”. In generale in Italia, ed anche in Toscana, c’è un numero crescente di consumatori che vuole risparmiare e acquistare prodotti freschi, naturali, del territorio, che non devono percorrere grandi distanze con mezzi inquinanti.
“Molte aziende stanno convertendosi. Nel giro di qualche anno saranno raddoppiate perché è davvero una grande opportunità sia per l’imprenditore agricolo, sia per il consumatore che può trovare prodotti freschi, nostrati, a prezzi ottimi”.