A fermo concluso, è il momento di tirare le somme. Gli autotrasportatori di Confartigianato Trasporti Prato, unitamente alle altre associazioni, hanno tenuto duro con coerenza nelle loro richieste. E’ stata una manifestazione pacifica, cominciata lunedì 10 dicembre e interrotta solo nel pomeriggio di mercoledì 12 dicembre dopo una serie di trattative che hanno permesso di strappare al Governo proposte in linea con le richieste della categoria. “Il contratto obbligatorio scritto – spiega Andrea De Stefano, membro di Confartigianato Trasporti Prato - le tariffe minime, l’osservatorio sui costi, la strategia dei controlli e gli interventi sul gasolio: tutti impegni accolti dalle associazioni ma che saranno valutate in sede di direttivo nazionale”.
“Il disagio da cui è scaturita questa manifestazione – continua De Stefano – è arrivato accompagnato da un grido di insofferenza per le condizioni lavorative a cui gli operatori non erano più disposti ad abbassarsi. Non abbiamo chiesto soldi ma normative, recuperando quella dignità che la categoria ha perso da tempo”. “Il Governo – spiega il responsabile dell’autotrasporto di Confartigianato Prato, Giovanni Corradi – ci ha assicurato dodici punti, ora tutti da sviluppare, sulla cui attuazione vigileremo.
Siamo coscienti dei disagi arrecati al cittadino, ma dovevamo evidenziare le problematiche della categoria. Condanniamo però tutti gli atti di vandalismo, il blocco autostradale e per tutta la durata della vertenza ci siamo dissociati da ogni tentativo di strumentalizzazione del fermo”. “Vorremo però ringraziare – conclude Corradi – la collaborazione arrivata dalla Questura, dal Prefetto, dalle forze dell’ordine e dalla Digos”. Con il termine del fermo è arrivato, in via straordinaria, anche il via libera per la circolazione dei veicoli di massa superiore a 7,5 tonnellate nella giornata di domenica 16 dicembre, al fine di agevolare la consegna delle merci rimaste ferme nei depositi durante la manifestazione.