Annunciate importanti novità dal Ministero dei Trasporti per l’adeguamento dei requisiti che le aziende di autotrasporto - iscritte dal 1° gennaio 1978 al 31 maggio 1987 – dovranno presentare alla Provincia di riferimento entro il 10 agosto prossimo. E’ attesa infatti una circolare - fortemente richiesta da Cna Fita - che sgombera il campo da distorsioni interpretative del D. Lgs. 395 del 2000 e che, in particolare, fa chiarezza sui comportamenti messi in atto da alcuni istituti bancari nei confronti delle aziende dell’autotrasporto di merci.
“Scendendo in dettaglio - spiega il responsabile di Cna Fita Toscana, Riccardo Masini - i problemi maggiori si registrano per il rilascio dell’attestato di capacità finanziaria. Per ottenere questo requisito molte imprese di autotrasporto si sono viste obbligate dalle banche a sottoscrivere fidejussioni per cifre consistenti o addirittura ipoteche sugli immobili, e questo ha esposto le aziende ad ulteriori posizioni debitorie riducendone sia i margini di investimento che le possibilità di sviluppo.
Solo in rari casi invece le banche non hanno preteso garanzie aggiuntive, ma si sono limitate ad applicare la legge e a rilasciare l’attestato basandosi sugli atti richiesti: dai bilanci al valore del parco veicolare, dal modello unico per le imprese che operano in regime di contabilità semplificata, ai costi sostenuti dalle aziende”. L’attesa circolare chiarificatrice del Ministero risolve soltanto uno degli innumerevoli problemi della categoria per i quali il Presidente CNA FITA Toscana, Giuseppe Brasini, ha evidenziato che “oltre a vivere una crisi senza precedenti, occorre fare i conti con la burocrazia e le interpretazioni equivoche delle istituzioni e dei soggetti ai quali le norme concedono competenze come nel caso degli istituti bancari”.
Qualche dato? Negli ultimi sei anni il settore del trasporto merci ha registrato in Toscana una diminuzione di oltre 750 aziende, e la situazione potrebbe peggiorare. Le imprese artigiane iscritte all’albo in Toscana sono passate da 8.453 del 2000 alle 7.686 registrate alla fine del primo trimestre 2006 (di cui 7.639 attive). “Inoltre – aggiunge Brasini – esaminando lo stato di salute delle imprese sopravvisute il quadro diventa ancora più drammatico: un’impresa su quattro è fortemente indebitata e esposta al rischio di chiusura già nell’esercizio in corso”.
Ma non è tutto. Il problema delle garanzie aggiuntive pretese dagli istituti bancari si somma con una serie di emergenze già denunciate da Cna Fita. Tra queste, precisa il Presidente CNA FITA Toscana, “il problema dell’adeguamento delle infrastrutture stradali ed autostradali, la concorrenza selvaggia degli autotrasportatori stranieri, la debolezza contrattuale nei confronti dei committenti, l’aumento dei costi, (come gasolio e pedaggi autostradali): tutti elementi che pesano fortemente sulle imprese”.
In attesa che la circolare sgombri il campo dalle trappole, dunque, “abbiamo già attivato contatti con gli istituti di credito più seri che applicano correttamente la normativa e non “giocano” sulle interpretazioni legislative – conclude Masini – Gli autotrasportatori che per ottenere gli attestati si scontrano con condizioni vessatorie possono fin d’ora rivolgersi a Cna e attivare direttamente la procedura senza correre rischi inutili”.