Firenze, 11 maggio 2007- Una maggiore flessibilità da parte dei Comuni nella gestione della mobilità urbana, un’attenta tutela delle esigenze della categoria nella definizione dei progetti di Transit Point ed un’informazione adeguata e capillare sui requisiti d’accesso alla professione resi obbligatori per Decreto Legge. Queste, in sintesi, le necessità manifestate dagli autotrasportatori di Firenze e provincia nel corso dell’assemblea aperta di categoria organizzata quest’oggi da Confartigianato Imprese Firenze.
“Un comparto costituito complessivamente da 2626 imprese, concentrate per il 30.65% a Firenze, ma con una distribuzione che, toccando la quasi totalità del territorio provinciale (dalle 177 di Empoli alle 44 di Pontassieve, dalle 162 di Campi Bisenzio alle 42 di Greve in Chianti e così via), dovrebbe imporre alle differenti amministrazioni comunali una maggiore attenzione per le richieste avanzate dalla categoria in merito alla gestione della mobilità urbana” dichiara Roberto Tegas, Presidente di Confartigianato Trasporti Firenze.
“Diventa sempre più problematico lavorare in città come Firenze che bloccano l’accesso alle aree pedonali alle 9.30, non considerando che invece l’orario di apertura di molte attività è fissato alle ore 10.00.
E’ sempre più difficile lavorare in centri urbani che hanno preferito la strada della sanzione a quella dell’informazione e della prevenzione, quasi impossibile, come trovare un vigile all’ingresso della Ztl piuttosto che al suo interno. A volte, invece, basterebbe solo un po’ di buon senso ed un’apertura maggiore alle esigenze di una categoria che lavora, dà lavoro e permette ad altre aziende di poter svolgere il proprio” prosegue Tegas.
Grande, inoltre, la preoccupazione espressa per il futuro dei “padroncini” che potrebbero venir discriminati nei progetti di creazione di aree per lo smistamento di merci (i cosiddetti Transit Point), che molte città, come Firenze, paiono intenzionate a predisporre per i trasporti verso le aree centrali.
“Il rischio è che ad essere favoriti siano i grandi gruppi, i soli in grado di sopportare gli ingenti costi richiesti dall’acquisto di mezzi elettrici e a gas che molte amministrazioni comunali sembrano richiedere come conditio sine qua non per la gestione e partecipazione al servizio.
A meno che non si predispongano agevolazioni e facilitazioni ad hoc per i più piccoli” spiega Tegas.
Infine, ad aggravare la condizione problematica del settore, l’obbligo di dover soddisfare per legge i requisiti di accesso alla professione (onorabilità, capacità professionale e capacità finanziaria) richiesti, paradossalmente, non solo ai nuovi, ma anche a chi già opera nel settore.
In particolare, per soddisfare il requisito di professionalità, gli autotrasportatori dovranno frequentare un corso di formazione e superare un esame.
A tal proposito partirà in settembre il corso di formazione che Confartigianato ha organizzato predisponendo anche un pagamento rateale.