Firenze- Hanno un patrimonio in gestione di 50 miliardi di euro, il 10% della ricchezza mobiliare in Italia affidata a private banking. Sono 38 gli istituti esteri presenti con propri sportelli anche da noi per dare la caccia ai milionari nostrani. Sin qui niente di strano, anzi efficace offerta commerciale per svecchiare l'obsoleto panorama bancario nazionale.
Il fatto è che è tornata di moda anche una vecchia abitudine degli italiani. Sarà per la paura dell'elettorato conservatore nei confronti del ministro Visco, sarà perché il mercato italiano è diventato interessante anche per i grandi colossi della finanza straniera, sta di fatto che è molto facile aprire un conto bancario in Svizzera.
Perché da tempo le banche elvetiche i correntisti vengono a cercarli a casa, anche a Firenze, purché detentori di un patrimonio liquido di almeno 100.000,00 euro. Sarà capitato già a molti fiorentini di sentirsi dire da un amico, dal fiscalista, oppure dallo stesso promotore finanziario, che c'è la possibilità di incontrare in città un funzionario di banca svizzera in trasferta. Si tratta di distinti signori che periodicamente, un paio di volte al mese, ricevono i loro clienti appoggiandosi a qualche albergo del centro.
Atmosfera discreta ed elegante in una camera dell'hotel in cui al posto del letto c'è la scrivania con il computer e i depliant. Si parla di soluzioni finanziarie personalizzate e delle facilità con cui è possibile aprire un conto corrente fruttifero presso la loro riservatissima filiale a Lugano, che solitamente si trova mascherata da appartamento in un condominio. Ma, questa la novità, chi non avesse tempo, o voglia di andare tutte le volte in Canton Ticino, può servirsi del comodo supporto di società di servizi del nord Italia, che provvedono al ritiro e alla consegna del contante in tutto il paese.
E poi a Firenze, oppure ospiti della prestigiosa sede a Zurigo, o Ginevra, servizi di investimento, gestioni patrimoniali, asset management, consulenza personalizzata per evadere meglio il Fisco italiano, grazie alla competenza professionale delle più moderne soluzioni disponibili. Ma il denaro degli evasori non era tornato tutto a casa grazie allo Scudo fiscale del Governo Berlusconi? In cinque anni ne è passata di acqua sotto i ponti e adesso i flussi tornano ad indirizzarsi verso i migliori salotti d'oltralpe.
Nicola Novelli