Firenze, 19 ottobre 2007- Alle 4 del mattino 40 agenti in borghese hanno preso possesso del cantiere che è presidiato da un gruppo di poliziotti e carabinieri. La prima pianta ad essere abbattuta è stata proprio quella di Laganà, l'uomo che ha vissuto una settimana su un albero per opporsi al taglio. Tra i pianti e le grida di disperazione, gli operai della ditta incaricata dal Comune hanno abbattuto per primo proprio il bagolaro, che, insieme ad Antonio, sono diventati il simbolo della protesta della città; poco dopo il grande leccio accanto.
E' terribile assistere alla caduta di un albero di quelle dimensioni: è un attimo e decenni di storia se ne vanno per sempre.
Ieri sera, dopo la telefonata del Presidente della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti, Antonio Laganà era sceso dall’albero per elementari bisogni fisiologici e per sgranchirsi le gambe come ha sempre fatto. Il presidio del cantiere di viale Morgagni è attualmente sospeso per l’intervento delle forze dell’ordine, ma sono in preparazione nuove iniziative.
I cittadini che continuano a battersi per la difesa degli alberi, della salute, dell’ambiente e per un’idea diversa di città, chiedono le dimissioni del sindaco Leonardo Domenici e della sua Giunta.
Questa mattina una delegazione di Alleanza Nazionale composta dal sen. Achille Totaro, dal consigliere comunale Giovanni Donzelli e dalla consigliera di quartiere 5 Chiara Moretti, era presente in viale Morgagni nel momento in cui veniva effettuato lo sgombro dei cittadini che da giorni presidiavano uno dei cantieri della tramvia di Firenze.
“Quello che sta accadendo - ha commentato il senatore- è vergognoso. La forza pubblica è intervenuta su ordine del comune di Firenze e del sindaco Domenici che ha voluto questo scempio ed ha effettuato lo sgombro tra le proteste, gli slogan e i pianti dei manifestanti”. “La città di Firenze - hanno continuato Totaro, Donzelli e Moretti- patrimonio nazionale, verrà sventrata per la realizzazione di 3 linee urbane con conseguenti danni urbanistici, architettonici e ambientali. Tra l’altro verranno abbattuti alberi secolari.
Già in altre zone sono stati abbattuti e mai ripiantati come promesso”. “Abbiamo deciso di essere presenti - concludono - in segno di solidarietà ai cittadini che sono costretti a vedere depredata la loro città. Nonostante le proteste, i presidi, e l’unanime disapprovazione la voce dei cittadini non viene ascoltata. Il 30 ottobre ci sarà una manifestazione di Alleanza Nazionale dal titolo ‘Salviamo gli alberi. Abbattiamo il centrosinistra che vuole la tramvia’, presso l’ hotel Raffaello in viale Morgagni, proprio nella zona in cui da stamattina è iniziato lo scempio”.
"Il delirio di onnipotenza di Matulli e della sua giunta si è concretizzato stanotte con il taglio anche dell’albero divenuto il simbolo della protesta cittadina -E’ quanto dice il capogruppo Udc al Comune di Firenze Mario Razzanelli, che aggiunge- Sono sconcertanti l’arroganza e il disprezzo che Matulli ha delle persone che non la pensano come lui sulla bontà, la bellezza e l’utilità del progetto tramvia.
Ma il vicesindaco stia pur certo che la protesta in viale Giannotti è solo all’inizio. E stavolta non potrà dire che la reazione della città è stata tardiva".
Ieri, giovedi 18 ottobre, si è tenuta un’audizione della Commissione Ambiente e Trasporti del Consiglio Comunale di Firenze sui progetti di risistemazione del verde e dei sottoservizi in viale Morgagni. Erano stati invitati, ed e erano presenti, sia gli assessori Matulli e Del Lungo insieme alla presidente del Quartiere Collesei, sia, in un civile momento di partecipazione, i rappresentanti dei comitati dei cittadini e delle associazioni ambientaliste.
Erano assenti, nonostante la richiesta della Commissione, i tecnici del Comune, impegnati a documentarsi a Dublino su realizzazioni e accorgimenti della locale tramvia. Gli assessori Matulli e Del Lungo si sono dimostrati ripetutamente reticenti davanti alle domande puntuali dei Consiglieri. Alla fine, l’assessore Del Lungo ha comunque dovuto ammettere, dopo ripetute richieste, che nel viale Morgagni saranno abbattute 127 piante e, alla conclusione dei lavori, ne saranno ripiantate poco più della metà, cioè 70.
Ricordiamo che il capogruppo del PD, Formigli, aveva recentemente dichiarato in Consiglio comunale che sarebbero stati piantati più alberi di quelli abbattuti. E’ apparso chiaro anche ai membri della Commissione Ambiente e Trasporti che gli Assessori, oltre a non aver chiari gli sviluppi del progetto e che si continua a “navigare a vista”, non intendono dar conto nemmeno ai Consiglieri del loro operato. I cittadini hanno invece per parte loro illustrato dettagliatamente e con ampia documentazione le loro critiche e le loro proposte; hanno infine ripetuto la loro richiesta di una pausa dei lavori in modo da poter affrontare con l’opportuna serenità problemi e proposte che, lo ricordiamo, non sono mai state puntualmente e tecnicamente discusse.
«Se i cittadini che hanno occupato il cantiere in viale Morgagni devono pagare i danni per il ritardo dei 4 giorni nell'avanzamento dei lavori alla tramvia, allora l'assessore Matulli, paghi i danni per i ritardi di oltre un anno nei lavori della linea 1».
Lo ha detto il consigliere di AN Giovanni Donzelli. «Siamo di fronte ad una situazione assurda - secondo l'esponente del centrodestra - da unm lato si quantifica in 30mila euro al giorno il danno da chiedere ad Antonio Laganà e agli altri cittadini che hanno occupato il cantiere in viale Morgagni. Dall'altro non si attribuisce alcuna responsabilità economica agli amministratori che, perseverando con i propri errori, ritardano di mesi i lavori della tramvia». «Purtroppo, invece - ha concluso Donzelli - se ci saranno delle penali da pagare ai gestori come sempre si prenderanno i soldi dalle tasche di tutti i cittadini».