Firenze – “La legge regionale sulle medicine complementari della Toscana, prima in Italia, deve diventare un punto di riferimento a livello nazionale”. E’ quanto ha dichiarato oggi Fabio Roggiolani (Verdi), presidente della commissione regionale Sanità, durante la conferenza stampa sul ritiro da parte del Governo dell’impugnativa contro la legge toscana sulle medicine complementari. “Ci stiamo impegnando non solo perché le altre Regioni si dotino di una legge simile ma anche perché il Governo ne prenda spunto per elaborare finalmente una normativa nazionale su questo settore”.
Come ha spiegato il presidente, la medicina complementare non vuole sostituirsi a quella classica ma integrarla, offrendo una serie di benefici ai pazienti. “Il risultato che stiamo cercando è quello di arrivare, un giorno, a poter offrire negli ospedali, insieme alle cure classiche, anche quelle omeopatiche”, ha spiegato Roggiolani. Un primo esperimento di questi ospedali che offrono cure integrate si avrà con l’ospedale di Pitigliano (Gr), primo al mondo ad offrire ai suoi pazienti questo tipo di servizi.
“Si tratta di una legge che permette all’omeopatia, alla fitoterapia, all’agopuntura di entrare a pieno titolo e con piena dignità nel Servizio sanitario regionale. Una legge che ha avuto il giudizio favorevole di tutti gli attori interessati: Università, Ordini professionali dei medici, farmacisti, veterinari ed odontoiatri”, ha detto Anna Maria Celesti (Forza Italia), vicepresidente della commissione. “L’utilizzo delle medicine complementari diventa molto importante per le malattie croniche, che colpiscono un numero elevato di italiani”, ha spiegato Simonetta Bernardini della Commissione Medicine Complementari della Regione Toscana.
“Dagli intralci e i problemi a volte possono nascere delle opportunità. Aver superato il veto del Governo significa per la Toscana assumere un ruolo nazionale nella diffusione delle medicine non convenzionali nell’ambito del servizio sanitario pubblico”, ha detto, a margine della conferenza, Filippo Fossati (Ds), segretario della commissione regionale Sanità.
“Si tratta di una legge che permette all’omeopatia, alla fitoterapia, all’agopuntura di entrare a pieno titolo e con piena dignità nel Servizio sanitario regionale.
Una legge che ha avuto il giudizio favorevole di tutti gli attori interessati: Università, Ordini professionali dei medici, farmacisti, veterinari ed odontoiatri Un testo legislativo che soprattutto tutela e garantisce il diritto alla salute e quello della libertà di scelta di cura. Il prossimo passaggio sarà quello di far approvare una mozione dal Consiglio Regionale che impegni il Governo, sulla base di questo testo legislativo, ad approvare una Legge nazionale in materia.” Con questa affermazione Anna Maria Celesti, Vice Presidente della Commissione Sanità e Consigliere Regionale di Forza Italia, è intervenuta durante la conferenza stampa durante la quale sono state illustrate le modifiche apportate dal Consiglio Regionale, che hanno permesso il ritiro dell’impugnativa da parte del Governo di fronte alla Corte Costituzionale, della legge “disciplina l’esercizio delle medicine complementari da parte dei medici, degli odontoiatri, dei veterinari e dei farmacisti” approvata all’unanimità in data 13 febbraio 2007 e di cui la Consigliera è stata tra le firmatarie.
“Le medicine complementari – precisa la consigliera azzurra - non sostituiscono ma anzi completano il sistema di cura esistente solitamente definito ‘convenzionale’.
Per medicine complementari infatti, si intendono prassi mediche ispirate a concetti filosofici in base ai quali la malattia è considerata non tanto l’effetto dell’azione di agenti patogeni esterni, quanto il risultato di uno disequilibrio interno all’organismo.”
“Il fatto che circa 5 milioni di italiani ne facciano uso è da ricondursi alla loro dimostrata efficacia (supportata da un comprovato valore scientifico) nel trattamento di molteplici patologie.
“Da qui la ratio di questa legge - conclude Annamaria Celesti – che è quello di disciplinare l’esercizio professionale, la titolarità delle Università e delle scuole di formazione per coloro che la esercitano con un’attenzione al quadro scientifico generale per garantire realmente ai cittadini il diritto di scegliere anche cure e terapie complementari alla medicina ‘tradizionale’ e nel contempo realizzare una adeguata forma di integrazione tra queste, al fine di evitare il manifestarsi di molteplici fenomeni degenerativi tra i quali l’abuso delle credulità popolare e l’indubbia ciarlataneria di operatori non qualificati.”
Non c’è solo l’agopuntura cinese
Anche l’Europa ha in materia una sua ricca tradizione; Anzi, i primi uomini a usare l’agopuntura furono proprio europei.
Dunque, insieme alle erbe medicinali, l’omeopatia, la naturopatia e le terapie manuali, l’agopuntura sarà tra i temi di punta di ETM 2007, il primo congresso scientifico internazionale sulle medicine tradizionali europee in programma a Vinci (Firenze) dal 4 al 6 ottobre.
Presiedono il congresso i professori Gian Franco Gensini, preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Firenze, Roberto Raschetti, dirigente dell’Istituto Superiore di Sanità, e il dottor Fabio Firenzuoli, direttore del Centro di Medicina Naturale di Empoli, nonché presidente dell’Anmfit.
ETM 2007 rappresenta una novità di primissimo ordine nel mondo medico europeo. E’ infatti la prima volta che i maggiori scienziati e operatori internazionali si confrontano sull’universo di conoscenze farmaceutico - sanitarie che, in parte anche tra empirismo e superstizione, si sono accumulate in millenni di storia del vecchio continente e alle quali, tutt’oggi, si ispirano milioni di persone e sempre più numerosi ricercatori. Il programma annuncia la presentazione di circa cento contributi scientifici provenienti da vari paesi europei ed extraeuropei.
Tra gli argomenti di maggior interesse:
1. la conoscenza delle pratiche mediche popolari e tradizionale di origine europea, alla luce della ricerca scientifica moderna non solo in termini di efficacia, ma anche di sicurezza. Una delle piante medicinali oggi più utilizzate a livello mondiale è l'Iperico, che origina proprio dalla medicina tradizionale europea. Un tempo chiamato scacciadiavoli, a significare le sue proprietà sulla psiche umana, l’Iperico è oggi uno dei migliori antidepressivi.
2. le numerose nuove piante medicinali presentate da ricercatori di tutto il bacino mediterraneo, Europa centrale e medio-orientale (e citiamo tra i molti il lavoro di ricercatori egiziani sulle proprietà antiossidanti dei capperi), alle novità in agopuntura e in omeopatia veterinaria.
3. le attitudini antropologiche e le necessità psicologiche dell'uomo moderno anche attraverso lo studio di certe pratiche tradizionali, come ad esempio il fenomeno del tarantismo, molto diffuso in alcune regioni meridionali del vecchio continente, tra le quali l'Italia e la Puglia in particolare.
“Scopo del congresso”, spiega Firenzuoli, “è verificare alla luce della scienza la reale attendibilità dei rimedi tradizionali europei e di far emergere anche esperienze e ricette sconosciute al mondo medico”.
Pochi sanno, aggiunge, che il primo uomo, storicamente documentato, ad usare erbe e funghi medicinali e probabilmente anche l'agopuntura, fu proprio un europeo: Otzi, l'uomo di Similaun, ritrovato nel 1991 mummificato in Alto Adige, e risalente al 3.300 a.C. Sulla sua pelle sono stati identificati numerosi tatuaggi, eseguiti a scopo curativo. Uno degli temi più singolari del Congresso di Vinci è appunto l’agopuntura di origini europee. Già nella Grecia e Roma antica i medici praticavano incisioni e posizionavano scaglie di metallo nelle orecchie dei pazienti a fini terapeutici, un trattamento continuato nel Medioevo e nel Rinascimento.
Ma ancora oggi, nelle campagne italiane, si esegue la cauterizzazione del padiglione auricolare per il trattamento del mal di schiena.
Il programma del congresso prevede anche una sessione libera (5 ottobre) interamente dedicata ai pazienti e a quanti intendono presentare le proprie esperienze di medicina tradizionale e popolare.
Gli atti del congresso saranno pubblicati sulla rivista internazionale Evidence-based Complementary and Alternative Medicine.