Firenze - Cambia l’assistenza farmaceutica in Toscana. Il Consiglio regionale ha approvato, con il voto favorevole della maggioranza e di Rifondazione Comunista e quello contrario del centrodestra, la proposta di legge “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 25 febbraio 2000 n. 16 (Riordino in materia di igiene e sanità pubblica, veterinaria, igiene degli alimenti, medicina legale e farmaceutica)”. Il nuovo provvedimento, illustrato all’aula da Fabio Roggiolani (Verdi), presidente della commissione regionale Sanità, modifica molti articoli della legge del 2000, adeguandosi al quadro normativo nazionale in materia di assistenza farmaceutica, che ha conosciuto dagli anni ’90 ad oggi un’evoluzione senza precedenti.
Gli obiettivi principali della proposta di legge sono due: la semplificazione delle procedure per l’assegnazione delle sedi farmaceutiche e l’estensione della rete regionale di distribuzione del farmaco. Fra le novità più rilevanti della legge c’è la nascita di un nuovo presidio farmaceutico, la “proiezione”. La proiezione, per rispondere all’esigenza di migliorare il grado di accessibilità al farmaco da parte dei cittadini e rendere il servizio dell’assistenza farmaceutica più capillare, porterà, in prospettiva, al definitivo superamento dei dispensari farmaceutici “annuali”.
Attualmente i dispensari annuali vengono attivati in quelle sedi farmaceutiche che sono state istituite in deroga al criterio demografico, per assicurare il servizio in località fuori mano o gravemente disagiate. La proiezione prevista dalla nuova legge si differenzia nettamente dai dispensari per due motivi: innanzitutto non incontra i limiti caratteristici del dispensario (apertura al pubblico con orari ridotti, minore disponibilità di prodotti); in secondo luogo prescinde dall’esistenza di una “sede” (in pianta organica) nella località dove si intende aprire la farmacia.
Inoltre la legge prevede la possibilità di aprire farmacie in sedi di particolare transito quali aeroporti, porti, stazioni ferroviarie e aree di servizio autostradale. Ancora, le modifiche apportate dalla nuova legge hanno come obiettivo quello di ridurre i tempi necessari all’apertura di un esercizio farmaceutico: l’apertura deve avvenire, a pena di decadenza, entro sei mesi dal provvedimento regionale di assegnazione. L’attuale procedura consentiva infatti un eccessivo allungamento dei tempi, fino ad oltre i tre anni.
L’assegnazione delle sedi farmaceutiche avverrà inoltre non più con vari concorsi provinciali, ma con un concorso unico regionale, in modo da snellire i tempi e le procedure. Marco Cellai (An) ha espresso “valutazioni opposte” a quelle espresse da Roggiolani durante l’illustrazione dell’atto. “Abbiamo riserve, perplessità e dubbi sulla legittimità costituzionale della proposta di legge”, ha detto. Cellai ha contestato, in particolare, “l’abdicazione del ruolo del Consiglio” a favore di quello della Giunta regionale e la possibilità di “presidi farmaceutici sussidiari, che non ha precedenti giuridici”.
Cellai ha quindi anticipato il voto contrario di An “se non saranno accolti gli emendamenti che abbiamo presentato”.
Anna Maria Celesti (FI), vicepresidente della commissione Sanità, ha detto di condividere in pieno l’intervento di Cellai. Rispetto ai dubbi di legittimità costituzionale, la consigliera ha spiegato che “in materia di sanità i principi fondamentali sono stabiliti da leggi dello Stato e qui siamo di fronte ad una proposta di legge regionale che inverte questo principio”.
Celesti ha poi aggiunto che “per sconfiggere la lobby dei farmacisti, come dice di voler fare Roggiolani, si rischia di far prevalere la lobby della politica” laddove la legge dà la possibilità di intervento ai sindaci circa le nuove aperture di farmacie. Infine, ha chiesto che venisse reintrodotto il parere consultivo dell’Ordine dei farmacisti. In fase di votazione, sono stati valutati 51 emendamenti, alcuni dei quali ritirati, in gran parte presentati dall’opposizione di centrodestra.
Uno di questi, prima firmataria la consigliera Celesti, riguardante la reintroduzione del parere consultivo dell’Ordine dei farmacisti, è stato approvato dall’aula.