All’interno di Terrafutura per tutta la giornata di venerdì si discuterà di come si sta riuscendo grazie alla “chimica verde” a riconvertire l’industria petrolchimica in un’industria non solo meno inquinante, ma vero motore pulsante dello sviluppo sostenibile, semplicemente usando come materie prime non più il petrolio, ma le piante.
L’agricoltura oggi è in grado di offrire un’alternativa ecologica a molti prodotti di origine petrolchimica, ma l’attenzione del mondo politico e imprenditoriale si è concentrata finora solo sull’uso energetico delle colture agricole.
Il concetto di bioraffineria supera questo limite, proponendo un impiego potenzialmente integrale della biomassa vegetale al fine di ottenere non solo prodotti energetici, ma anche materiali e sostanze chimiche ad alto valore aggiunto con ricadute decisamente più rilevanti per gli attori agricoli e industriali della filiera. Non a caso lo sviluppo di bioraffinerie rappresenta un cardine del 7° programma quadro dell’Unione Europea, che stanzierà dal 2007 al 2013 oltre 53 miliardi di euro per la ricerca.
Durante il convegno verrà illustrato questo nuovo modello di sviluppo mediante le esperienze più innovative: Catia Bastioli amministratore delegato di Novamont descriverà lo sviluppo del nuovo impianto umbro per produrre bio-plastica da mais e girasole di produzione locale, sulla spinta dell’ultima finanziaria che vieterà dal 2010 tutti i sacchetti di plastica non biodegradabile; Solvay presenterà il nuovo processo per valorizzare la glicerina, sottoprodotto del biodiesel, destinato a crescere esponenzialmente con la diffusione dei biocarburanti in tutta Europa.
Il presidente di Capitalismo Naturale, Giuseppe Vitiello, presenterà i nuovi prodotti ottenuti dalla lavorazione integrale della canapa in Toscana, che consente di ottenere non solo fibra tessile, ma anche pannelli isolanti e vaschette di contenimento per i supermercati.
A differenza del petrolio, le bioraffinerie possono portare valore a intere filiere agroindustriali del nostro Paese a partire dall’agricoltura, come illustreranno i lavori del mattino: saranno trattati gli aspetti agronomici, come estrarre le molecole dalle piante, quali processi chimici sono i meno inquinanti e quali prodotti “di scarto” possiamo valorizzare per rendere tutto il processo economicamente conveniente anche per gli agricoltori.
Il pomeriggio ci sarà anche molto spazio per interloquire con i massimi esperti nazionali di questo modello di sviluppo, forse l’unico che permette di coniugare finalmente in modo reale e tangibile la redditività e la sostenibilità ambientale.
Diverse sono le iniziative che Il Sistema Toscano di Educazione Ambientale, di cui ARPAT è struttura di supporto tecnico-organizzativo, ha organizzato quest’anno nell’ambito di Terra Futura: seminari, stand e laboratori. Presso lo stand ARPAT, che sarà collocato all’interno del macro stand della Regione Toscana, saranno disponibili materiali aggiornati del Sistema e di soggetti ad esso afferenti, pubblicazioni in visione, nonché copie della Carta toscana dell’Educazione Ambientale per la sostenibilità.
Fra i seminari previsti: Il percorso verso la Carta toscana dell’-Educazione Ambientale per la sostenibilità. - Ri- cambiamo il clima. Le scuole raccontano cosa si può fare.
La scuola internazionale Lorenzo de’ Medici parteciperà per la prima volta all’organizzazione e alle attività di “Terra Futura”, mostra – convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità, giunto alla quarta edizione, che si terrà da venerdì 18 a domenica 20 maggio presso la Fortezza Da Basso di Firenze, attraverso i dipartimenti di Interior Design e di Moda.
“Gli organizzatori della manifestazione – spiega Elena Ferri, coordinatore dei Dipartimenti di Design – ci hanno espresso il desiderio di trasformare alcuni degli ambienti espositivi di modo che si possa cogliere d’impatto il significato dell’evento. E’ così che gli studenti di Interior Design, con i mobili e gli oggetti provenienti dal mercatino di Mani Tese e il cartone da imballaggio raccolto per la città, hanno allestito due aree relax, completamente realizzate con materiale riciclato”.
A “Terra Futura” saranno presenti anche gli studenti del dipartimento di moda che hanno curato “Second hand, second life”, la sfilata di abiti usati promossa in collaborazione con la Fondazione Culturale Responsabilità Etica e Mani Tese Firenze onlus, che si terrà alle 19.00 presso il Teatrino Lorenese. I capi verranno poi messi in vendita presso lo stand di Mani Tese ed il ricavato sarà devoluto per migliorare le condizioni di ragazzi di strada del Guatemala. “Avevamo realizzato un evento analogo in occasione del Festival della creatività – spiega Elena Ferri – lo riproponiamo con entusiasmo in questa occasione, sperando di raccogliere più di quanto raccolto a dicembre.
Per la scuola poi è molto importante fornire agli studenti delle occasioni concrete per realizzare i propri lavori ”.
Con la partecipazione a “Terra Futura” si conclude un calendario di eventi, legati da un filo che lega la creatività alla sostenibilità di proposte concrete e buone pratiche quotidiane, nei quali gli studenti della scuola Lorenzo de’ Medici sono stati protagonisti nel mese di maggio: il “San Lorenzo Survival kit” (10-12 maggio), la mostra concorso “The Art is in the Streets” (12 maggio) e, appunto, la mostra convegno “Terra Futura” (18-20 maggio).