Secondo i dati dell’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) circa 1.000.000 di esseri umani sono trafficati ogni anno nel mondo e 500.00 in Europa. In Italia, per quanto riguarda la tratta per sfruttamento sessuale, pur nella difficoltà di poter avere dati certi sul fenomeno per il suo carattere di clandestinità, si stima una presenza di prostitute straniere che oscilla tra le 19.000 e le 26.000 (tratto dal sito della Caritas Ambrosiana). Ieri a Firenze stata presentata la campagna "Libera la vita", spot e e programmi per l'informazione e la sensibilizzazione radiofonica rivolti alle ragazze costrette a prostituirsi ma anche ai "clienti" per una maggiore consapevolezza del dramma vissuto da tante ragazze straniere sulle nostre strade.
Alla conferenza stampa ha partecipato Adelina, un'ex vittima della tratta del racket liberata dagli agenti della questura di Varese, ospite di numerose trasmissioni radiofoniche e televisive (p.e.
"La vita in diretta" nel pomeriggio del 30 gennaio 2007), e autrice del libro "Libera dal racket della prostituzione" scritto in collaborazione con il giornalista Mauro Cento. Erano presenti Alberto Sbenaglia, vice-questore aggiunto e dirigente dell’ufficio prevenzione generale e soccorso al pubblico, e il presidente del Quartiere 5 del Comune di Firenze Stefania Collesei. Ha introdotto Roberto Vacca per Radio Voce della Speranza di Firenze (92,4 Mhz), emittente promotrice insieme a Adelina113 della campagna "Libera la vita".
Nel corso della conferenza stampa è stato presentato il materiale audio preparato negli studi di Radio Voce della Speranza.
La specificità di questa campagna di sensibilizzazione (che si svolgerà con maggiore intensità nei mesi di febbraio-aprile 2007) è legata al coinvolgimento diretto di Adelina, ha detto Roberto Vacca.
In questi spot, ideati e letti da Adelina, si assume il punto di vista della vittima, evitando la tradizionale percezione della prostituzione come problema esclusivamente di decoro o di sicurezza. Infine negli spot è costante il riferimento alle forze dell’ordine indicate come una reale possibilità di riscatto morale e sociale per le vittime del racket della prostituzione. Gli spot saranno trasmessi 5-6 volte al giorno oltre che dal circuito radiofonico RVS della Chiesa avventista anche da 173 emittenti del circuito G.R.I., Gruppo Radiotelevisivo Indipendente, e da altre emittenti italiane.
Adelina nel corso della conferenza stampa ha raccontato di come sia riuscita a ribellarsi al racket della schiavitù, ribadendo il grande impegno della polizia e dei carabinieri di cui ha portato come esempio i carabinieri di Tricarico nel Materano e il loro impegno storico nella lotta al racket sotto il comando del Capitano Mario Tusa, che ha permesso di salvare centinaia di donne.
Il capitano Mario Tusa era stato proposto testimonial d’onore per il lancio ufficiale dello spot ma per motivi di lavoro non è potuto essere presente, sostituito dalla stessa Adelina la quale ha raccontato la sua drammatica esperienza di vittima del racket, costretta contro la sua volontà a prostituirsi, e vittima di numerosi abusi morali e fisici. Adelina ha anche sottolineato come la sua non sia stata affatto un’esperienza eccezionale, ma è quotidianamente condivisa da migliaia di schiave del sesso in tutta Italia.
Se è vero che esiste una prostituzione “per scelta” dovuta alla povertà o alla ricerca di ricchezza, nella maggioranza dei casi non è così, si tratta per lo più di vere e proprie forme di schiavitù, sotto la minaccia di lesioni alle ragazze o ai loro familiari. Adelina sta promuovendo anche il “progetto Tricarico”, una casa d’accoglienza per donne che si ribellano al racket, per donne maltrattate e per accogliere anche i cani abbandonati. Questo “progetto Tricarico” è dedicato alla compagnia dei Carabinieri di Tricarico, in particolare al Colonnello Giacomo Vilardo e al Capitano Mario Tusa.
Nel corso della conferenza stampa il vice-questore Sbenaglia ha invece indicato come le Forze dell’ordine siano da tempo impegnate in un lavoro non solo di tipo repressivo, ma anche di coordinamento con le istituzioni locali al fine di favorire un clima di fiducia tra la polizia e le vittime del racket. Adelina in questo senso rappresenta un caso emblematico.
Stefania Collesei ha sottolineato come il quartiere 5 del comune di Firenze sia particolarmente esposto a questo problema, essendo inserito lungo la direttrice delle grandi strade di comunicazione.
Spesso – ha detto Collesei – la gente vive il problema in termini di disagio e insicurezza, non facendo distinzioni tra le vittime del racket e i criminali che le gestiscono. Una sicura responsabilità in questo senso ce l’hanno i media. Una ricerca effettuata nell’ambito del progetto del Q5 sul tema del racket (e che sarà presentato ufficialmente il 15 febbraio), mostra come il tono della maggioranza dei servizi realizzati sul tema del racket sia chiaramente ostile verso le ragazze sfruttate dai loro aguzzini.
Tra gli sponsor della campagna "Libera la vita" segnaliamo anche l’otto per mille della Chiesa avventista e il mensile "Vita e Salute".
La campagna è condivisa dagli apparati istituzionali delle forze dell'ordine che si muovono sulle stesse linee strategiche di lotta alla schiavitù e di contrasto alla criminalità.
Radio Voce della Speranza (RVS) di Firenze (92,4 mhz) fa parte di un circuito nazionale composto da 9 emittenti locali interconnesse per 5 ore al giorno che fanno capo all’Associazione Media Avventista Italiana (A.M.A.I.). E’ sorta nel 1979 e si occupa di temi sociali, culturali, religiosi e di informazione medico-sanitaria, grazie al lavoro di un gruppo di volontari perlopiù legati alla Chiesa avventista di Firenze ma anche attraverso una strategia di lavoro “in rete”, cioè di collaborazione costante o saltuaria con varie associazioni locali e nazionali e con diverse testate giornalistiche.
RVS è sostenuta dalla Chiesa avventista (una chiesa evangelica che ha stipulato un'Intesa con lo Stato italiano con la legge del 22 novembre 1988, numero 516). Nel palinsesto della RVS è evidente la presa di distanza da un'impostazione religiosa di taglio settario-esclusivista. La RVS di Firenze è in larga misura finanziata dall'otto per mille della Chiesa avventista, in relazione a specifici progetti radiofonici autoprodotti dal chiaro taglio culturale e/o sociale.