(Firenze,10 dicembre) Dopo il successo di “Manuale d’amore” commedia di gran leggerezza e qualità che aveva avuto, due anni fa, buon successo di pubblico e di critica, Giovanni Veronesi sonda anche in questo film i vari aspetti dell'amore, legandoli più all'attualità sociale. Scritto da Veronesi con Ugo Chiti e Andrea Agnello - come il fortunato capitolo precedente - Manuale d'amore 2 rinnova la tradizione del film ad episodi, particolarmente in voga negli anni Sessanta, utilizzando ottimi attori e vere e proprie star, in una coralità dove tutti sono protagonisti.
Quattro gli episodi del film, collegati in qualche modo dalla voce del deejay Fulvio (Claudio Bisio), che introduce gli episodi con i commenti telefonici dei suoi ascoltatori. Il primo episodio ha per protagonista Nicola (Riccardo Scamarcio), un affascinante ragazzo sui 25 anni travolto da una passione viscerale per Lucia (Monica Bellucci).
Il secondo episodio è la tragicomica odissea di Franco (Fabio Volo) e Manuela (Barbara Bobulova), una giovane coppia che per avere un figlio è costretta a ricorrere alla fecondazione assistita.
Mentre protagonisti del terzo episodio sono Fosco (Sergio Rubini) e Filippo (Antonio Albanese), una giovane coppia gay che matura la decisione di sposarsi in Spagna.
L'ultimo episodio ( L'amore estremo) ha per protagonista Ernesto (Carlo Verdone), un uomo di cinquanta anni sposato e rassegnato ad un menage noioso e insoddisfatto. A sconvolgergli la vita arriva Cecilia, ventotto anni, un ciclone di vitalità ma soprattutto un vero schianto. Con lei Ernesto riscopre la passione, il desiderio e soprattutto il sesso, fino alle estreme conseguenze.
Il film, ben diretto e interpretato da ottimi attori rivela un buon equilibrio tra le varie parti ed evidenzia le felici capacità narrative del regista che prosegue il suo discorso sull’amore senza essere ripetitivo, riuscendo anche ad affrontare temi d’importante attualità. Giovanni Veronesi si rivela come uno dei registi più interessanti della cosiddetta “commedia italiana”, quel genere caratteristico della nostra cinematografia che nei suoi esiti migliori è riuscita a parlare della realtà e dell’attualità nel termine medio della commedia, regalandoci indimenticabili capolavori.
Siamo al secondo capitolo ma, come afferma il regista, il progetto è ben più ampio: "A realizzare trilogie e decaloghi sono buoni tutti. Io sarò il primo regista a firmare un pentagono. Venti episodi sull'amore legato ai mutamenti sociali: li ho già chiarissimi tutti in mente". Attendiamo i nuovi episodi del discorso sull’amore di Giovanni Veronesi, con la certezza che saprà ancora divertirci e sorprenderci.
Alessandro Lazzeri