Famiglia Medici: la scoperta dell’avvelenamento di Francesco I e Bianca Cappello nello studio pubblicato sul “British Medical Journal”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 dicembre 2006 23:18
Famiglia Medici: la scoperta dell’avvelenamento di Francesco I e Bianca Cappello nello studio pubblicato sul “British Medical Journal”

Firenze, 28 dicembre 2006- Francesco I de’Medici e Bianca Cappello non morirono di malaria, ma furono avvelenati con l’arsenico. E’ la conclusione cui giunge una ricerca scientifica, appena uscita sull’edizione on line di una fra le più prestigiose riviste di medicina del mondo, il “British Medical Journal”.

Gli autori del saggio, che scopre il velo su una delle più oscure pagine della storia della famiglia Medici, sono i tossicologi forensi Francesco Mari e Elisabetta Bertol, dell’Università di Firenze, Aldo Polettini, tossicologo forense dell’Università di Pavia e la storica della medicina dell’ateneo fiorentino Donatella Lippi.

Il granduca Francesco I e la sua seconda moglie Bianca Cappello morirono nell’ottobre del 1587 nella villa di Poggio a Caiano, a poche ore di distanza.

L’autopsia, ordinata ai medici di corte dal fratello di Francesco I, il Cardinale Ferdinando, per fugare ogni dubbio sulla propria innocenza, identificò nella malaria la causa dei decessi. Ma i sintomi accusati dalla coppia morente fecero pensare ad un avvelenamento, mai provato. Ferdinando - che succedette a Francesco I nella guida del Granducato - fece deporre, dopo solenni funerali, il corpo del fratello nella basilica di San Lorenzo, mentre il corpo di Bianca Cappello fu sepolto in luogo tuttora ignoto.



Nell’ambito del Progetto Medici - studio interdisciplinare sulle deposizioni funerarie della storica famiglia fiorentina in San Lorenzo - nel 2004 sono stati prelevati dai resti di Francesco I alcuni peli di barba e un piccolo frammento di cute, oltre ad un frammento del femore. Secondo un documento contemporaneo alla morte della coppia granducale, ripreso anche da uno storico di fine ‘800, dopo l’autopsia, alcuni resti umani di Francesco I e Bianca Cappello, i loro visceri, furono raccolti in degli orci e sepolti nella chiesa più vicina alla Villa di Poggio a Caiano, Santa Maria di Bonistallo.

In una cavità sotterranea di questa chiesa, nel maggio 2005 Donatella Lippi, ha rinvenuto scavando fra materiali terrosi e detriti, tre frammenti di materiale biologico umano, due di un individuo di sesso maschile e un terzo di un individuo di sesso femminile.

Il materiale raccolto nelle Cappelle Medicee e quello rinvenuto nella Chiesa di Bonistallo è stato trasmesso ai tossicologi forensi che hanno riscontrato nei tre frammenti di Bonistallo una concentrazione di arsenico, espressione di un avvelenamento acuto letale.

Inoltre i due frammenti dell’individuo di sesso maschile sono risultati geneticamente compatibili con il piccolissimo frammento di cute di Francesco I e quindi è deduttivamente logico, sulla base dei documenti storici e delle circostanze del rinvenimento, che il terzo frammento di natura biologica appartenga a Bianca Cappello. D’altronde la minima quantità di arsenico rinvenuta nella barba di Francesco I è spiegabile come conseguenza dell’avvelenamento, piuttosto che come risultato di un’esposizione cronica avvenuta nel corso delle sue esperienze di chimico e di alchimista (altrimenti una buona concentrazione di arsenico sarebbe stata ritrovata nell’osso, dove invece ne è risultata una quantità inferiore o uguale a quella presente normalmente nelle ossa umane).

E, ancora, non si è trattato di un passaggio nei tessuti molli di arsenico proveniente dagli orci o dal terreno, che ne contengono in quantitativi minimi.
Di qui la diagnosi di avvelenamento da arsenico per la coppia dei granduchi di Firenze.

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