Firenze, 11 Gennaio 2007- Botta e risposta, più controriposta, su un argomento spinoso come quello del progetto per la costruzione del Corridoio tirrenico. Proprio ieri, in risposta al ministro Amato, Martini diceva che non ci sono cambiamenti, che l’autostrada Tirrenica si farà, che costituisce una priorità: "La mia posizione non cambia di una virgola. C'é un'intesa con Prodi e Di Pietro sul completamento dell'autostrada tirrenica ed il suo tracciato". Oggi, a stretto giro di posta, arriva la smentita della smentita.
Di Pietro conferma che la Tirrenica non si farà, come aveva detto il ministro Amato. Di Pietro conferma che la Tirrenica non si farà, come aveva detto il ministro degli Interni, e che per essa non ci sono né i soldi né gli accordi tra gli Enti Locali (leggi Regione) e il Governo.
"Siamo alla farsa -commenta Alessandro Antichi, portavoce dell’Opposizione regionale- Ormai è chiaro il Governo ha commissariato la Regione. Ormai è evidente il problema di credibilità delle istituzioni regionali da noi sempre denunciato.
Martini un giorno si e l’altro pure viene smentito dal Ministro di transito in Toscana. E’ evidente che questo andazzo non può continuare. I Toscani hanno diritto a non essere presi in giro. A detta di Amato e Di Pietro ci sono, o meglio, ci sarebbero i soldi per adeguare l’Aurelia e non ci sono i soldi per l’autostrada che, guarda caso, costa molto meno! Basta con questo gioco delle parti. Basta con l’arroganza di una classe dirigente, come quella toscana, che non sa garantire alla Regione, alle nostre comunità e alla nostra imprenditoria opere ritenuta da tutti indispensabili come la Tirrenica.
Quello che è successo in questi giorni, dichiarazione di Amato, smentita di Martini e contro-smentita di Di Pietro (a Martini) segnala un gravissimo deficit di credibilità, autorevolezza e iniziativa amministrativa della Giunta regionale e del Suo Presidente. Martini e il Governo ancora una volta hanno mortificato la Toscana".
«Che Di Pietro pensi che gli italiani siano tutti potenziali imputati per un verso e imbecilli per un altro è cosa nota, ma che venga a pigliare per i fondelli i toscani in casa loro è troppo -gli fa eco il consigliere regionale Bianconi di AN- La Tirrenica dunque non si farà, come aveva detto Amato.
La Tirrenica non si farà, e lo conferma Di Pietro in mezzo a una raffica di prese in giro. Non sappiamo come funzioni a Montenero di Bisaccia, ma qui in Toscana dire che la Tirrenica è in ultima fascia, che non ci sono i soldi per farla, che da parte del governo si sono soppressi gli strumenti per il project financing significa una cosa sola: che la Tirrenica non si farà mai».
«Dire poi che l’Aurelia sarà messa in sicurezza da subito, significa aver fatto una scelta, la peggiore possibile, che fra cantieri aperti e rete viaria inadeguata costerà decine e decine di morti, centinaia e centinaia di feriti, migliaia e migliaia di incidenti.
E questo per non parlare delle sofferenze esorbitanti che l’economia costiera e nazionale sarà costretta sopportare».
«A Di Pietro ora io dico: a pigliarci per le mele siamo capaci da noi. Provino a pensare, i toscani, cosa sarebbe successo se uno scherzo così glielo avesse giocato Berlusconi: sarebbero scesi tutti in piazza con scioperi e manifestazioni, dai sindacati alle associazioni, dagli operai alle categorie. E invece, ora, non succede niente. Può succedere una cosa sola: che i toscani si sveglino e mandino tutti questi a casa».
«E Martini, intanto, come intende metterla con le sue vantate tre priorità concordate con l’ultimo furbetto di turno al ministero, fra cui la Tirrenica?»