Un itinerario nel verde delle Cascine con 21 punti di osservazione che guidano il visitatore a conoscere gli alberi secolari più grandi e quelli più giovani, i piccoli animali che vivono nel bosco. Il percorso didattico naturalistico inaugurato stamani dall'assessore all'ambiente Claudio Del Lungo si snoda all'altezza del viale Pegaso ed è un'occasione per scoprire la natura e conoscere i suoi aspetti più segreti. Gli alberi più particolari, quelli più antichi, le specie più rare sono segnalate da cartelli installati dalla direzione ambiente in cui sono contenute semplici e chiare didascalie.
Si cammina passando vicino ad una grande ceppaia di farnia nata intorno al 1832 all'epoca del Granduca Leopoldo e poi abbattuta perché troppo vecchia e instabile. Quel che rimane del vecchio tronco scandisce con i suoi 170 anelli del legno il trascorrere di altrettanti anni di storia; vicino ad essa alcuni giovani alberi stanno iniziando un nuovo ciclo che conserverà la foresta. Attraversando il percorso si scorge il grande pino domestico lungo viale Washington. E poi le piante di particolare interesse ornamentale che storicamente sono diventate elementi caratteristiche del parco, come la "fossile vivente" ginkgo e il cedro.
"Siamo di fronte ad un bosco urbano a tutti gli effetti - ha detto l'assessore Del Lungo - dove crescono anche tante specie spontanee. Le Cascine stanno davvero rinascendo per essere il parco cittadino. Fra il 2004 e il 2005 abbiamo impiantato 720 nuovi alberi fra roveri, tigli, carpini, querce, aceri, frassini di diverse specie e piante da frutto". L'itinerario attraversa la zona di caccia delle Otto viottole, ancora intatta nel disegno dell'impianto del Seicento e l'adiacente Prato delle Cornacchie.
Gli alberi ospitano scoiattoli, ghiri e i nidi dell'avifauna, una delle più importanti del territorio comunale. L'assessore Del Lungo ha poi annunciato che il prossimo anno verranno anche sistemati nidi e casette per uccelli e piccoli animali. Il nuovo itinerario conduce nell'antichissimo bosco di farnie, carpini, lecci, aceri e di tante altre specie oggetto di particolari cure nell'ultimo decennio. L'impianto di nuovi alberi in sostituzione di quelli ormai instabili, giunti a maturità, è stato appositamente studiato per conservare i caratteri tipici della foresta di pianura e garantire uno sviluppo naturale in equilibrio con l'ambiente.
L'assessore ha anche ricordato tutti gli interventi di restauro e recupero da poco ultimati come l'anfiteatro , il prato delle Cornacchie che grazie all'impianto di irrigazione è sempre verde.(mr)