Entro il giugno 2007 verranno rese disponibili le prime licenze per il servizio Wi-Max, che permette l'accesso alla rete a banda larga tramite tecnologie wireless. E' quanto emerso dall'accordo siglato oggi dai ministri della Difesa, Arturo Parisi, e quello delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni. "Con questa intesa - si legge in una nota - a partire da giugno 2007 verranno resi disponibili più lotti di frequenze (nella banda Wi-Max 3,4-3,6 GHz) per iniziali complessivi 35+35 MHz, ripartibili anche su più macroaree nazionali".
Allo stesso tempo, l'intesa in questione rappresenta la prima fase di un progetto concordato fra i due Ministeri che mira a triplicare in un quinquennio la prima assegnazione di frequenze per il Wi-Max.
Entro febbraio, il tavolo tecnico aperto fra i Dicasteri stilerà inoltre un calendario operativo che terrà conto delle indicazioni dell'Authority per le tlc e degli esiti della consultazione pubblica avviata sulla materia. L'accordo, prosegue la nota, prevede anche l'espletamento dei servizi di cui è responsabile il Ministero della Difesa, con particolare riguardo alle problematiche della sicurezza nazionale e degli assetti di telecomunicazioni interforze e interpolizia.
Il Comitato per la diffusione della Banda larga sul territorio nazionale, costituito il 20 dicembre, di cui fanno parte i Ministri delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, degli Affari Regionali e delle Autonomie Locali, Linda Lanzillotta, delle Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, Luigi Nicolais, ha preso l’impegno di coprire l’intero territorio italiano con connessioni a banda larga entro il 2011.
Mediante un piano di sviluppo articolato in dieci punti, il Comitato si avvarrà di un Gruppo Tecnico per l’individuazione degli obbiettivi prioritari necessari al raggiungimento di “livelli essenziali di abilitazione tecnologica” sul territorio italiano
Il piano si articola su dieci punti, che analizzano l’attuale situazione, di sostanziale arretratezza rispetto al resto d’Europa, e propongono modalità di sviluppo atte a superare il cosiddetto “Digital Divide”: con questo termine ci si riferisce al livello di soglia della copertura al di la del quale è difficilmente ipotizzabile un intervento secondo logiche strettamente di mercato.
Allo stato attuale la copertura della banda larga ha raggiunto a settembre l’88% della popolazione (ma la percentuale di copertura del territorio è di gran lunga più bassa) e il livello di Digital Divide infrastrutturale di lungo periodo è stimato nel 90% della popolazione. Insomma, oltre un certo livello agli operatori di telefonia semplicemente non conviene “tirare altri cavi”.
Grande soddisfazione è stata espressa da Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana (l’associazione che rappresenta 165 comuni montani e 20 Comunità montane).
“E questo perchè - dice Giurlani - viene a colmare un grande vuoto si era creato in montagna per le difficoltà diutilizzo della banda larga.
Non solo - aggiunge Giurlani - ma la decisione ministeriale faciliterà i compiti della Regione Toscana che già nel giugno scorso si era dichiarata molto interessata a favorire tale pratica.
Infatti, Federico Gelli, vice-presidente della Giunta regionale toscana, ha dichiarato che “l’iniziativa ministeriale è destinata a consentire di superare in tempi certi il divario digitale che caratterizza e penalizza i territori montani della Toscana, dotando tutti gli enti, i cittadini e le imprese di un adeguato accesso alla rete in banda larga.
La Regione Toscana, con una propria decisione, sostenuta da risorse economiche, ha già individuato nei territori montani e periferici la priorità d'intervento al fine di eliminare il divario digitale che sta diventando sempre più un freno al proprio sviluppo sociale ed economico».