Movimenti, società civile e comunità locali di fronte alla crisi dei partiti e della rappresentanza.
Siamo chiamati a costruire una democrazia all'altezza del momento storico - una democrazia partecipata, di genere, economica e non solo politica, che esce dal Palazzo ed entra nella cultura della gente. Dobbiamo saper dire basta alla sua esportazione forzata, alla difesa miope di un modello rappresentativo obsoleto, alla delega del potere politico a una sfera separata dominata dai politici e dai partiti.
Ne discutono con Ekkehart Krippendorff - autore di "L'arte di non essere governati" e "Shakespeare politico": Paul Ginsborg - autore de "La democrazia che non c'è", un saggio per una democrazia diversa, più quotidiana e incisiva, Alessandro Santoro- prete, della Comunità di Base delle Piagge; animatore del laboratorio politico Cantieri Solidali, Ornella De Zordo - promotrice del Laboratorio per la Democrazia, consigliera comunale di Unaltracittà/Unaltromondo.
Introduce e coordina Donatella Della Porta - docente di scienze politiche e sociali presso l'Università Europea.
Ekkehart Krippendorff - Già professore di scienze politiche e relazioni internazionali alla Libera Università di Berlino, è uno dei maggiori politologi tedeschi. Per anni ha insegnato all'Università di Bologna. Fra le sue opere, Staat und Krieg (Stato e guerra, 1985), Militärkritik (Critica militare, 1993). In "L'arte di non essere governati: Politica e etica da Socrate a Mozart" (2003 - Fazi Editore) riflette sugli effetti della separazione tra azione e morale - dal punto di vista economico, sociale, ambientale e delle relazioni internazionali che ormai sono evidenti in tutto il mondo.
E' pertanto necessario rifondare la politica su basi etiche e per adempiere a questo compito epocale analizza i tre "paradigmi" principali: Socrate, con il suo atteggiamento di continua "autocritica etica" e di critica delle virtù pubblicamente sancite e autorizzate; Goethe, che come ministro a Weimar dimezzò l'esercito del granducato; Mozart, nelle cui sinfonie gli strumenti dialogano "liberi dal dominio", rendendo così "udibile" una prospettiva di libertà per l'intero genere umano. Queste figure - e altre di pari spessore, da Buddha a Nelson Mandela, da Lao-tse a Max Weber, da Platone a Rosa Luxemburg a Giuseppe Verdi - possiedono qualità concretamente in grado di guidare le nostre scelte esistenziali e politiche: in particolare, "L'arte di non essere governati", ovvero di svolgere il proprio ruolo etico, al contempo solidale e indipendente, all'interno della comunità, sottraendosi ai meccanismi paralizzanti del potere costituito.