Figlia di un’appassionata ammiratrice di cantanti quali Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan e di un valente insegnante di musica nonché trombettista nella band di Dinah Washington, Dee Dee nasce a Memphis e debutta giovanissima, nel 1970, come vocalist della Thad Jones-Mel Lewis Big Band. Nel corso della sua eccezionale carriera si è esibita in ogni parte del mondo, trovandosi a fianco di giganti come Sonny Rollins, Dizzy Gillespie, Dexter Gordon e Max Roach; grazie all’eclettico talento che la contraddistingue diviene una protagonista anche nel mondo del musical, prima con "The Wiz" (per il quale vince il Premio Tony), poi con "Sophisticated Ladies" e "Lady Day" per continuare con “Carmen Jazz” e “Cabaret”.
Dotata di una voce duttile e scura, capace di spaziare dalla ballad sussurata al pezzo funky più potente e di un senso ritmico superlativo che si materializza in uno "scat" inventivo e trascinante, Dee Dee BRIDGEWATER possiede una vasta cultura musicale che l’ha portata spesso a rendere omaggio ad autori e interpreti del passato.
Vero e proprio gioiello, per il quale ottiene una nomination ai Grammy, è l’album “Love and Peace: a Tribute to Horace Silver” contenente 13 brani composti ex-novo dal pianista per lei e che la vede accanto a Silver stesso, suo idolo da sempre, e alla leggenda dell’organo Jimmy Smith insieme ai fratelli Stéphane e Lionel Belmondo; segue una tournée mondiale che dal Carnegie Hall di New York all’Olympia di Parigi viene accolta con grande entusiasmo di critica e di pubblico.
Altro bellissimo tributo è “Dear Ella”, con cui esprime tutto la propria ammirazione per la ‘First Lady del Jazz’ interpretando 12 pezzi divenuti immortali attraverso la voce di Ella Fitzgerald e dei suoi abituali musicisti, con i quali collabora anche DEE DEE per la realizzazione dell’album.
Tra standards e composizioni originali, memorabili duetti, indimenticabile quello con Ray Charles, e produzioni più commerciali, la cantante americana ha consacrato la sua fama di intensa interprete a livello internazionale, mentre sempre più urgente si faceva l’esigenza di un ritorno alle origini.
E alla ricerca delle proprie radici africane ha ‘sentito’ che il Mali era innegabilmente quello che le trasmetteva una forza spirituale sopra ogni altro: il ‘blues’ maliano, l’incredibile somiglianza fisica con una tribù chiamata Peul, l’attrazione irresistibile per quella terra, l’hanno convinta a dar vita al “Malian Project” in cui sperimenta l’unione tra la sua vocalità jazzistica e la musica tradizionale di questo Paese. Grazie ad un lungo soggiorno africano e stimolata da nuove suggestioni, ha individuato quelli che sarebbero diventati i suoi compagni in questa nuova avventura musicale: impegnati nella realizzazione di un Cd, la data di Firenze è una sorta di anteprima del progetto che vede Dee Dee BRIDGEWATER alla testa del suo Trio americano, accompagnati da una nutrita formazione composta da alcuni pilastri della musica maliana e dai loro strumenti tradizionali.