20.10.2006- E’ una Pasta Tosca a cinque stelle quella che oggi si trova sugli scaffali della Gdo (grande distribuzione organizzata) e nella rete dei piccoli negozi, prodotta con il grano dell’ultima campagna cerealicola chiusa nel luglio scorso. Un prodotto apprezzato in modo crescente dai consumatori in forza del suo legame con il territorio, che nei prossimi giorni parteciperà al Sial di Parigi (Salone internazionale dell’agroalimentare; 22-28 ottobre), e successivamente al Salone del Gusto di Torino promosso dal Slow Food (26-30 ottobre).
“Quest’anno – spiega il direttore di Toscana Cereali, Luciano Rossi – la campagna cerealicola in Toscana è andata molto bene, con grani duri di buona qualità, a partire dal glutine. Il glutine, infatti, è fondamentale perché garantisce la tenuta della pasta alla cottura. La Pasta Tosca, che è prodotta con grano certificato con la farfallina bianca dell’Agriqualità Toscana, è risultata un prodotto a cinque stelle, o forse sarebbe meglio dire a cinque spighe”.
“Questo – aggiunge Rossi – come sosteniamo da tempo, significa che è possibile dare nuove prospettive al settore cerealicolo regionale, valorizzando le produzioni autoctone attraverso un accorciamento della filiera e mettendo sul mercato prodotti che hanno un forte legame identitario con il territorio.
Fattore molto apprezzate dal consumatore finale”.
A chiusura del cerchio della qualità, sempre nella logica della valorizzazione delle produzioni tipiche, il seme del grano utilizzato per produrre la Pasta Tosca, è stato selezionato e moltiplicato da ConsMaremma.