La truffa alimentare recentemente smascherata dai Nas, basata sull’utilizzo di uova in stato di decomposizione destinate alla produzione di dolci e pasta, mette ancora una volta in evidenza la centralità del tema della sicurezza alimentare.
“Toscana Cereali – dichiara il direttore Luciano Rossi - sostiene da sempre che il miglior presidio a tutela del consumatore è costituito dalla tracciabilità completa degl’ingredienti utilizzati nelle preparazioni alimentari, e dall’indicazione in etichetta della loro provenienza.
E’ infatti del tutto inutile scrivere sull’etichetta che un alimento è a base di uovo, se non si sa dove e come sono state prodotte le uova utilizzate. In questo caso, infatti, il consumatore si trova del tutto indifeso di fronte alle truffe, ed all’eventuale presenza di preparazioni alimentari adulterate.
L’unica strada percorribile, pertanto, è quella già intrapresa dalla Regione Toscana con la Legge 25/1999, che ha introdotto l’Agriqualità Toscana, contraddistinta dal marchio della ‘farfallina bianca’, che certifica ingredienti e processo produttivo dell’agricoltura integrata.
Toscana Cereali, a questo proposito, essendo stato recentemente licenziato dall’Arsia l’apposito disciplinare produttivo, commercializzerà a breve la ‘Pasta Tosca all’uovo’ (tagliatelle) certificate Agriqualità. Una scelta – conclude Rossi – che è coerente con la tutela del consumatore e la garanzia della salubrità dei cibi, ma anche con l’obiettivo strategico di valorizzare le produzioni autoctone, come già oggi avviene con La Tosca nel comparto delle paste secche prodotte con semola di grano duro”.