L’istituzione di un tavolo regionale dedicato alla filiera cerealicola, e sei azioni strategiche per rilanciare le produzioni dei cerealicoltori, basate sulla valorizzazione dei disciplinari dell’Agriqualità toscana e sui marchi di qualità europei, Dop e Igp.
Queste le proposte fatte di fronte a 200 addetti ai lavori dal direttore di Toscana Cereali, Luciano Rossi, all’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni, in occasione del convegno tenutosi lunedì scorso presso l’auditorium Confesercenti di Siena, intitolato ‘Dalla nuova Pac alle OP, progetti di filiera per competitività, sicurezza alimentare, ambiente e territorio’.
Toscana Cereali ha una base associativa composta da16 cooperative e 309 singole imprese, per un totale complessivo di 3.142 aziende agricole; 32 i centri di stoccaggio dove viene concentrato il prodotto, che in media ammonta a 160.000 tonnellate fra cereali, proteiche e oleaginose.
“Recentemente – ha sottolineato Rossi nel suo intervento – la nostra Associazione è diventata una Società cooperativa a responsabilità limitata, con l’obiettivo di ottenere il riconoscimento di Organizzazione dei produttori (OP).
Questo passaggio è funzionale al progetto di concentrare e organizzare l’offerta, oltre che di commercializzare i prodotti, in modo da strutturare una filiera cerealicola completa che metta insieme i diversi protagonisti: produttori, molitori e trasformatori. Solo così, infatti, potremo dare prospettive di reddito ai cerealicoltori toscani, che, già penalizzati dalle basse rese/ettaro rispetto ad altri territori vocati, negli ultimi anni hanno dovuto fronteggiare un calo consistente di redditività, in conseguenza dei cattivi andamenti climatici e delle modifiche introdotte dalla nuova Pac.
Il primo passo che chiediamo di fare alla Regione Toscana, pertanto, è quello d’istituire un tavolo delle ‘intese’ sulla cerealicoltura ai sensi del DM 102, in modo da mettere in campo una strategia di rilancio del comparto. Di questa strategia, ad esempio, possono far parte il riconoscimento della Dop o Igp per la pasta secca di semola toscana, o la Dop per il pane toscano, così come il ricorso ai disciplinari produttivi dell’Agriqualità toscana, che valorizzano l’agricoltura integrata”.
Sei le azioni strategiche sulle quali Rossi ha chiesto un impegno specifico alla Regione Toscana ed agl’interlocutori della filiera cerealicola.
1° - Rapida approvazione in Regione della Legge che recepisce le normative sul riconoscimento delle OP.
2° - Dare corso al Bando Agriqualità, al fine di adempiere ai progetti a suo tempo presentati.
3° - Piano straordinario di settore diretto alla riorganizzazione e all’introduzione di nuovi servizi – tutela dei beni del paesaggio – sicurezza alimentare, potenziamento e ristrutturazione dei centri di stoccaggio.
4° - Rifinanziamento della Misura 6.2, con priorità a coloro che sono iscritti all’Albo Agriqualità e sono collocati nelle zone svantaggiate.
5° - Campagna di promozione diretta nei punti vendita della Gdo, dove sono presenti i prodotti a marchio, certificati, firmati e legati al territorio.
6° - Sostegno preso il Ministero dell’agricoltura della richiesta di riconoscimento della DOP Pane Toscano.
L’assessore regionale all’agricoltura, Susanna Cenni, ha accolto le sollecitazioni di Rossi, impegnandosi ad un “rilancio forte del marchio dell’Agriqualità, rifinanziando il bando regionale che eroga i contributi ai singoli progetti”.
Allo stesso tempo, Cenni ha annunciato la “prossima costituzione del tavolo regionale di concertazione sulla filiera cerealicola, ma anche l’approvazione della Legge regionale per il riconoscimento delle OP”.
Maria Gazia Mammuccini, presidente dell’Arsia, ha messo in evidenza che, “dopo l’esperienza positiva fatta con i progetti pilota de La Tosca e del Pane Toscano Agriqualità, l’Agenzia continuerà a supportare l’attività di Toscana Cereali con la propria assistenza tecnico/scientifica, per quel che riguarda i nuovi prodotti”.
Valerio Marchioni, presidente dell’Unione seminativi, ha invece sottolineato l’importanza “degli accordi interprofessionali, a partire dal progetto Sigrad, che vede impegnata la parte industriale e quella agricola.
Andrea Pozzi, direttore di Coldiretti Siena, ha ribattuto sull’importanza “di riportare l’origine della materia prima e la tracciabilità del prodotto in etichetta”. Alessandro del Carlo, della presidenza regionale della Cia, ha garantito “sostegno pieno all’azione di Toscana Cereali, sottolineando che il comparto cerealicolo ha necessità d’interventi straordinari per acquisire competitività”. Stefano Cecchi, presidente d Lega Coop Agroalimentare, infine, si è soffermato sulla necessità di “mettere in campo una nuova politica dei servizi all’agricoltura, in conseguenza degli senari aperti dalla nuova Pac”.