Firenze, 20/10/06- Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti, le cinque associazioni della piccola e media impresa toscana, invitano la Regione ad accelerare le azioni di razionalizzazione della macchina amministrativa le cui linee sono state illustrate al tavolo di concertazione.
Accettano la proposta di incremento delle entrate finalizzata al pareggio di bilancio e al decollo di tutte le azioni previste dal Programma regionale di sviluppo, chiedendo con forza al presidente Martini una serie d’impegni concreti per favorire il rilancio dell’economia regionale ed al tempo stesso confermano la prima iniziativa di protesta contro la legge Finanziaria 2007, iniziativa che vedrà le cinque organizzazioni di commercio e artigianato ritrovarsi assieme lunedì 30 ottobre a Roma.
«L’impegno del presidente Martini ad attivare un percorso che ha come obiettivo la razionalizzazione degli strumenti di governo della Regione, aumentandone efficienza ed efficacia e riducendone i costi di 65 milioni di euro, ci trova consenzienti e c’impegna a lavorare con spirito costruttivo per raggiungere gli obiettivi – annunciano le cinque organizzazioni regionali – crediamo ci siano ancora margini di miglioramento sul centro direzionale della Regione e molto lavoro sul sistema degli enti ed agenzie regionali, comprese le partecipate».
«La sfida dell’integrazione, una delle parole chiave del Programma regionale di sviluppo 2006-2010, va estesa anche al sistema pubblico.
Un sistema integrato di servizi pubblici efficienti, competitivi e innovativi darebbe un grande contributo anche al rilancio delle piccole imprese che restano: numericamente, economicamente e socialmente la componente essenziale del sistema economico della Toscana».
Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti ricordano che le norme contenute nella Finanziaria nazionale si ripercuotono pesantemente sulle piccole e medie imprese ed oltre a questo c’è preoccupazione per la parte della manovra che colpisce gli enti locali, che sicuramente produrrà altri effetti negativi sul nostro sistema economico: «E’ a fronte di questa pesante situazione che avevamo chiesto una sospensione delle decisioni in materia di aumento delle imposte regionali, per avere il tempo di valutare gli esiti della manovra nazionale – ricordano le confederazioni toscane – anche nella convinzione che sia necessario trasmette alle istituzioni ed al governo un segnale inequivocabile, perché siano accolte le istanze formulate dalle imprese.
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«Ricordiamo che con questa manovra il presidente e la giunta s’impegnano a non operare ulteriori incrementi della pressione fiscale regionale per tutta la legislatura, riducendo i costi di gestione per almeno per 65 milioni di euro, riduzione che dovrà e potrà essere incrementata nei prossimi anni, introducendo una addizionale sulla tassa di circolazione per tutti gli automezzi, valutando possibili esenzioni per autotrasportatori, ambulanti e agenti e rappresentanti di commercio ed infine introducendo una addizionale Irap selettiva su settori protetti o meno esposti alla crisi quindi con una esclusione esplicita delle piccole e medi imprese dell’artigianato e del commercio».