Per garantire il diritto alle pari opportunità fra donne ed uomini nelle istituzioni non sempre occorrono nuove leggi. Ci sono alcuni ambiti, come gli incarichi di rappresentanza, i rapporti con il mondo della comunicazione, iniziative e funzioni istituzionali, nei quali è già possibile fare qualcosa di significativo. A questo punta il 'Protocollo istituzionale Parità di genere', approvato dall’Ufficio di presidenza del Consiglio nella sua ultima riunione e presentato questa mattina alla stampa.
"E’ il primo documento di questo tipo che nasce in un Consiglio regionale, dopo essere stato discusso e fatto proprio da tutte le consigliere - ha ricordato Daniela Belliti (Ds) - E’ indipendente da altre iniziative legislative, può essere immediatamente operativo e carica di responsabilità non solo l’Ufficio di presidenza, ma tutti i gruppi consiliari".
Molte le iniziative messe in campo dal protocollo: una collana editoriale tematica del Consiglio regionale; la Costituzione di un comitato ad hoc entro novembre per il "2007: Anno delle pari opportunità"; spazi permanenti sulla rivista istituzionale e nelle convenzioni con radio e tv private; presenza nelle missioni istituzionali in Italia ed all’estero, come pure in vari organismi di studio e ricerca, nel comitato tecnico-scientifico della Fondazione del Consiglio e nella rete telematica toscana.
Anche la valutazione delle politiche pubbliche dovrà analizzare gli effetti sulla componente femminile ed i vari rapporti di monitoraggio dovranno prevedere indicatori di genere.
Tra le deleghe affidate a consigliere, segnaliamo il coordinamento dell’Aiccree, sulla qualità delle normazione, sul sistema informativo, mentre sarà assicurato un maggior coinvolgimento nei lavori della Conferenza delle assemblee legislative europee.
"L’articolo 4 del nostro Statuto sancisce il diritto alle pari opportunità anche favorendo un’adeguata rappresentanza di genere nei livelli istituzionali, di governo e negli enti pubblici - ha sottolineato il presidente dell’assemblea toscana, Riccardo Nencini - Il nostro protocollo potrebbe essere adottato anche da altre Regioni, come pure da altri enti pubblici toscani".
"Sarò molto attenta nella sua fase di applicazione - ha ricordato Giuliana Baudone (An), segretaria questore dell’Ufficio di presidenza - Quello che conta sono le capacità, non il genere".
"E’ un nuovo passo avanti - ha concluso Anna Maria Celesti (FI) - nella direzione indicata dallo Statuto".
Il Presidente Matteo Renzi, l’Assessore al Bilancio Tiziano Lepri e l’Assessore alle Pari opportunità Alessia Ballini, con la Commissione provinciale per le Pari Opportunità, hanno presentato stamani i risultati del primo bilancio della Provincia di Firenze, curato dalla Dottoressa Giovanna Badalassi.
“Il bilancio di genere – è stato osservato - rappresenta un valido ed innovativo strumento di rendicontazione sociale finalizzato a rileggere le ricadute dell’attività dell’ente rispetto alle differenze tra donne e uomini, e consentire un’agire consapevole del principio di pari opportunità in ogni ambito di intervento”.
“L’inserimento della azione della Provincia di Firenze nel più ampio quadro nazionale – osserva il Presidente Renzi - grazie alla partecipazione alla rete nazionale delle Province e Comuni che sostengono il bilancio di genere, offre all’Amministrazione anche una prospettiva di confronto con le altre amministrazioni che certamente favorisce un contesto istituzionale maggiormente sensibile alle pari opportunità”.
La decisione della Provincia di impegnarsi in un bilancio di genere rientra dunque in un più ampio quadro di strategie “volte a migliorare la propria capacità di lettura e analisi della realtà fiorentina – ha detto l’assessore Lepri - per offrire, assieme al bilancio sociale e al bilancio etico, un sistema di governo sempre più capace di rispondere alle esigenze dei cittadini e delle cittadine”.
Il progetto cerca di raggiungere questi obiettivi attraverso una rilettura dei bisogni della popolazione differenziata tra donne e uomini, che ne vuole enfatizzare le differenze in termini di esigenze e aspirazioni personali.
In relazione ai bisogni emersi delle donne e degli uomini, si ripercorre tutto il processo politico, amministrativo e gestionale messo in atto dalla Provincia per corrispondervi, grazie alla rilettura delle politiche, del bilancio e dei servizi dell’ente, con una costante attenzione alle ricadute “di genere”.
Il sostegno al principio di pari opportunità si affianca poi ad una volontà politica di incentivare lo sviluppo del territorio, per il quale ci si interroga su quali margini di miglioramento si offrano ad una crescita sociale e personale equilibrata di donne e di uomini.