Questo il testo dell'intervento di Alberto Formigli, capogruppo dei DS, e di Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo della Margherita: «Firenze, è noto, attraversa una fase delicata per i cantieri aperti in varie parti della città: non può essere diversamente se vogliamo concludere l'opera di forte rinnovamento avviata negli scorsi mandati amministrativi e proseguita in questo. Al termine di questo processo Firenze sarà un'altra, più moderna, più libera dal traffico, più ordinata. Una di queste opere belle e importanti per Firenze per la quale abbiamo lottato duramente è la sistemazione degli Uffizi che innoverà e valorizzerà anche il quartiere che si trova alle spalle del Museo.
Nonostante ciò, sembra incredibile, c'è qualcuno che chiede di fermare i lavori. Nel caso oggetto delle contestazioni si tratta di mettere in sicurezza via Ghibellina che durante i lavori degli Uffizi sarà, purtroppo, l'unica uscita dal centro di Firenze utilizzabile dal trasporto pubblico e privato. Questo è il motivo per cui l'amministrazione deve rimuovere le pietre, riasfaltare temporaneamente via Ghibellina, impegnandosi tuttavia a riposizionare le pietre tolte appena sarà possibile.
Deve essere chiaro a tutti che queste sono scelte dettate dai tecnici, concordate con la Sovrintendenza, e non ascrivibili a decisioni estemporanee della Giunta. Si fa presente che è interesse prima di tutto dell'amministrazione ripavimentare la strada con le pietre alla fine di questa operazione. E questo è l'impegno assunto di fronte a tutta la città. Il centro storico verrà riqualificato e il trasporto pubblico con la tramvia verrà ridefinito: via Ghibellina se ne avvantaggerà ed è possibile fino da ora ipotizzare una riduzione del traffico e per il trasporto pubblico il passaggio di pulmini ecologici.
Via Ghibellina farà parte quindi di un'area di pregio riordinata e valorizzata che dal Duomo, passando per via del Proconsolo e l'uscita dei Grandi Uffizi, arriva all'Arno per tornare a S. Croce. Invitiamo perciò tutti quelli che seguono a vario titolo la questione a mantenere la serenità, valutando i fatti per quello che sono, senza contribuire ad esasperare inutilmente gli animi, con il senso di responsabilità necessario e richiesto a tutti».