del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi
La trasmissione Report, in onda su RAI3, domenica 15, ore 21,30, ha mandato in onda un servizio sulla situazione della sicurezza in alcuni aeroporti italiani già visitati nel 2004. Tra questi lo scalo di Firenze.
Per quest'ultimo si è evidenziata ancora una volta che non c'è possibilità alcuna di un ben che minimo sviluppo.
Nel servizio sono state spiegate le ragioni che fisseranno per sempre l'attuale situazione in cui si trova l'aeroporto fiorentino, il cui sviluppo, circostanza questa taciuta dalla trasmissione, a mio avviso, è necessariamente legato alla realizzazione della pista parallela all'autostrada, anche per motivi di sicurezza.
Se dovesse ripetersi un incidente come quello accaduto all'ATR di Air Littoral nel '97 l'aeroporto verrebbe sicuramente chiuso, con tutte le conseguenze, non solo economiche, che si possono ben immaginare. Nell'unica area libera da urbanizzazione in prossimità dell'aeroporto, pur nel pieno rispetto della normativa vigente che impone una distanza minima di 300 metri dal perimetro di uno scalo, grazie ad un investimento previsto di 1 miliardo di euro, il Gruppo Ligresti, nuovo proprietario dopo l'acquisto dalla Fondiaria, forte di un accordo con la Regione Toscana e la Provincia di Firenze, realizzerà opere di edilizia e di urbanizzazione per un totale di 1.300.000 metri cubi di cemento.
Il Comune di Firenze in tutta questa vicenda è unicamente spettatore. Secondo indiscrezioni la Regione Toscana e la Provincia di Firenze destineranno, per una cifra imprecisata, i locali dei nuovi edifici, a sedi degli uffici amministrativi. Il tutto senza considerare che non esiste un vero e proprio piano antirumore, inconveniente questo che si aggirerebbe con la destinazione ad uffici delle nuove costruzioni. Verrà così per sempre negata la possibilità di costruire un vero aeroporto di terzo livello, in quanto l'allungamento della pista è impossibile per le nuove norme dell'ICAO e non si potrà neppure realizzare la pista di rullaggio, in quanto sui terreni che potrebbero essere interessati, sono in corso le procedure per urbanizzare l'unica zona rimasta libera a fianco dello scalo.
Se ciò non bastasse a rendere unica nel suo genere l'annosa vicenda dello scalo Vespucci si è pure appreso dalla viva voce del presidente dell'ENAC Vito Riccio che l'ente di controllo in questione non ha mai ricevuto una formale richiesta di esprimere il parere di legge su eventuali costruzioni in prossimità di un aeroporto. Queste dichiarazioni sono di particolare gravità e dimostrano ancora una volta la protervia dei nostri amministratori che da sempre operano per strangolare Peretola. Voglio concludere, ricordando a RAI3, che in una trasmissione televisiva in cui si affrontano temi di questa importanza e di grande rilevanza politica per le città coinvolte dovrebbe essere assicurato, di regola, un minimo di contraddittorio, con la presenza di esponenti di altre forze politiche.