Firenze 19 settembre 2006- Giovedì 21 settembre si celebra la XIII giornata mondiale dell’Alzheimer, data tanto più significativa perché ricorre proprio quest’anno il centenario della prima diagnosi della malattia. L’Aima (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer) da sempre utilizza questa data per scendere in piazza, cioè per far sentire a malati e familiari che è presente, che conosce i loro problemi, che cerca con tutti i mezzi a disposizione di migliorare la loro qualità di vita, pur nella malattia.
Quest’anno uno degli avvenimenti principali della giornata a livello nazionale è il convegno in programma a Firenze, nel Salone de’ Dugento di Palazzo Vecchio, dal titolo “100 anni di Alzheimer- politiche e strategie per un futuro migliore”.
L’iniziativa, promossa da Aima e dalla Società della Salute di Firenze e patrocinata da Rai-Radiotelevisione Italiana- Segretariato sociale, si pone l’obiettivo di offrire un quadro d’insieme dei servizi esistenti e di quelli che ancora mancano, nelle diverse regioni italiane, rispetto alle politiche per l’Alzheimer ma anche di offrire spunti e indirizzi su quanto si potrebbe concretamente ancora fare. Il convegno si aprirà alle 10 per chiudersi, intorno alle 13, con l’intervento del ministro della Salute Livia Turco.
A portare i saluti delle autorità saranno invece il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, il presidente della Società della Salute di Firenze Graziano Cioni, l’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana Enrico Rossi, l’assessore regionale alle politiche sociali Gianni Salvadori e il direttore generale dell’azienda Asl di Firenze Luigi Marroni.
Seguirà, intorno alle 10,45, l’introduzione al convegno della presidente nazionale Aima Patrizia Spadin e una serie di relazioni, moderate da Barbara Gobbi giornalista del Sole 24 ore-Sanità, di medici, funzionari, operatori nell’ambito dei servizi per la malattia di Alzheimer che presenteranno, fra l’altro, innovativi modelli organizzativi come il “Progetto Mira” nato a sviluppatosi proprio nell’area fiorentina.