È la proposta di George A. Olah, premio Nobel per la Chimica nel 1994 intervenuto questo pomeriggio a Firenze durante il XXII congresso nazionale della Società chimica italiana.
Olah ha parlato dell’uso del metanolo, il comune alcol metilico, come possibile soluzione al fenomeno di riduzione dei combustili fossili, dando una valutazione di questo processo in termini energetici e quantitativi. Più maneggiabile del gas idrogeno, potrebbe essere ottenuto a partire dal biossido di carbonio atmosferico (CO2) più acqua.
Questa via potrebbe contribuire a risolvere il problema del riscaldamento globale
''Piu' che di ''chimica verde'' possiamo parlare di ''chimica sostenibile'', che non distrugge o rapina l'ambiente, ma agisce in equilibrio con esso – ha detto il premio Nobel. - Dalla rivoluzione industriale a oggi la popolazione mondiale è aumentata di 7 volte e in poche decadi arriveremo ai dieci miliardi di persone. Consumiamo sempre di più e i combustibili fossili, petrolio, gas, carbone, sono destinati a esaurirsi.
E' necessario trovare un'altra soluzione. Il metanolo ha grandi vantaggi, tra i quali quello di riciclare l'anidride carbonica, e quindi non contribuisce al riscaldamento globale. Con l'economi al metanolo, l'uomo potrà aiutare la natura a riciclare Co2 in idrocarburi utilizzando acqua come sorgente di idrogeno. Un'energia rinnovabile, pulita e che non esaurisce i combustibili fossili”.
Lo scienziato di origine ungherese si è dedicato una vita intera allo studio della chimica dei carbocationi.
Le ricerche di Olah hanno investito vari settori fra cui quello delle fonti energetiche alternative, aprendo la strada alla benzina senza piombo, a tecniche di raffinazione del petrolio più efficaci, a nuovi farmaci e a materie plastiche innovative.
Questa mattina i 1500 chimici riuniti al congresso hanno potuto ascoltare anche la conferenza plenaria di Cristopher M. Dobson, dell’Università di Cambridge, Regno Unito.
Chimico organico, ha focalizzato i suoi studi sulla struttura e le proprietà delle molecole biologiche, in particolare le proteine.
Le proteine naturali sono un gruppo di molecole molto selettivo dotate di struttura unica. Il processo di acquisizione di questa struttura (“folding”) è fondamentale per lo svolgimento della funzione specifica della molecola: in alcuni casi, se non avviene correttamente, è causa di malfunzionamenti nella cellula e di malattie. Il ruolo delle proteine è stato infatti analizzato nello sviluppo di patologie come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson.