Un contributo per i servizi per sostenere gli anziani nella propria casa: una somma mensile che varia da 400 a 830 euro. E' quanto prevede il progetto appena varato dalla Società della Salute e che sarà attuato concretamente dal Centro Servizi di Montedomini. L'iniziativa, già entrata nella fase di individuazione delle persone interessate e che partirà con l'erogazione dei contributi nella seconda metà novembre, è stata presentata questa mattina dall'assessore alle politiche sociosanitarie e presidente della Società della Salute Graziano Cioni, dal direttore della Società della Salute Fabio Focardi e dal direttore di Montedomini Anna Laura Abbamondi.
"Per un anziano restare nel proprio ambiente è la prima forma di prevenzione delle malattie - spiega l'assessore Cioni -: ecco perché da tempo stiamo lavorando per potenziare tutte quelle iniziative volte a mantenere l'anziano in casa. Questo contributo va appunto in questa direzione perché consente alle famiglie o all'anziano stesso di poter 'acquistare' tutti quelle prestazioni necessarie, in aggiunta a quelli eventualmente già erogati dai servizi sociali, comprese quelle di un'assistente familiare".
Qualche numero è utile per avere il quadro della popolazione anziana a Firenze e per i servizi attualmente erogati dai servizi sociali. I fiorentini over 65 anni sono circa 93.700, pari al 25,5% della popolazione totale. Di questi oltre 48mila hanno più di 75 anni. Gli anziani soli, secondo l'anagrafe, sono circa uno su tre ovvero oltre 29mila. Circa 16mila hanno problemi di non autosufficienza grave. Passando ai servizi sociali, nel 2004 sono circa 4.800 gli anziani che hanno usufruito delle prestazioni (pari al 50% degli utenti totali).
Gli ospiti delle Rsa sono 1.700 di cui 1.100 con la compartecipazione del Comune e il resto solo con la quota sanitaria erogata dall'Azienda sanitaria. Per questo esistono due liste per l'accesso alla strutture, una gestita dal Comune e una dall'Azienda sanitaria. Nel 2004 gli utenti della Rsa con quota a carico del Comune sono stati 1.800 cui si aggiungono i circa 1.250 gli anziani che hanno fruito dell'assistenza domiciliare. Sono invece circa 220 gli anziani che hanno usufruito di interventi di sostegno economico finalizzato alla copertura delle spese assistenziali per la permanenza a domicilio (ovvero assistenza domiciliare indiretta e assegno di assistenza).
Nel 2004 la spesa sociale complessiva per i servizi a favore degli anziani ha superato i 23 milioni di euro. "Da queste cifre appare chiaro il grande sforzo effettuato per i servizi dedicati agli anziani - aggiunge l'assessore Cioni -. Ma tutto questo non è sufficiente per rispondere ai bisogni in continua crescita. Un fenomeno causato sia dall'aumento della fascia di popolazione anziana costretta a vivere con poco più 500 euro al mese sia dall'allungamento dell'aspettativa di vita che comporta un aumento degli anziani, soprattutto degli ultraottantenni.
Con tutto quello che ne segue in termini di aumento di malattie fortemente invalidanti quali il morbo di Alzheimer o la demenza senile". Il progetto del contributo per la domiciliarità vuole rispondere soprattutto a queste persone, che finora si rivolgevano in gran parte alle Rsa come testimoniamo le liste di attesa per l'ingresso nelle strutture residenziali: ad oggi sono 295 le persone in lista di attesa, la maggior parte nell'elenco dell'Azienda sanitaria. "Sono numeri rilevanti, dietro i quali si celano drammi e difficoltà familiari - sottolinea l'assessore Cioni -.
A Firenze sono molte le famiglie che preferiscono far rimanere il proprio congiunto anziano in casa e chi ricorre alla Rsa lo fa perché costretto dalla situazione veramente difficile. Senza contare poi che circa il 60% delle persone in lista d'attesa risultano anagraficamente sole. Ecco quindi che come Società della Salute abbiamo varato, questo progetto per consentire agli anziani di rimanere a casa individuando servizi alternativi, iniziando proprio dalle persone in lista di attesa per l'ingresso in Rsa.
Si tratta del primo passo nell'attuazione di quelle politiche della domiciliarità con cui offriremo servizi alternativi al classico ricovero nelle strutture". "Con questo progetto - aggiunge il direttore Focardi - fondi di provenienza comunale vanno a finanziare iniziative e servizi erogati a utenti nella lista di attesa dell'Azienda sanitaria. E' uno delle risultati dell'istituzione della Società della Salute". Entrando nel dettaglio, l'iniziativa è rivolta ai residenti a Firenze inseriti nelle liste di attesa per il ricovero in Rsa e consiste nell'erogazione di contributi economici per consentire la loro permanenza in casa: ovvero soldi destinati all'acquisto di servizi e di aiuti alla persona, anche attraverso l'assunzione di un'assistente familiare.
Il contributo dura 12 mesi, in attesa dell'entrata in funzione di un pacchetto di servizi alternativi al ricovero nelle Rsa, e varia, a seconda del reddito, da 400 a 600 euro al mese finalizzato a sostenere l'acquisto privato di servizi e ausili di cura necessari per coprire le necessità assistenziali delle persone interessate. A questo si aggiunge un ulteriore contributo previsto in caso di assunzione di un assistente familiare: ovvero se viene assunto con contratto di convivenza un immigrato extracomunitario con qualifica o iscritto a un corso di formazione per l'ottenimento della qualifica, si tratta di 230 euro al mese.
In caso di semplice assunzione di un immigrato extracomunitario il contributo aggiuntivo è di 100 euro. Tutte le persone in lista sono già state contattate telefonicamente per anticipare l'iniziativa e l'arrivo di una lettera di presentazione e della relativa documentazione. Gli interessati possono contattare Montedomini entro il 29 ottobre per avere maggiori informazioni ed eventualmente prendere un appuntamento per un colloquio e per l'adesione formale. In questa occasione viene messo anche a punto, sulla base delle necessità, un progetto personale di assistenza con varie tipologie di servizi.
Per l'iniziativa è già disponibile uno stanziamento di 800mila euro, integrato con un ulteriore fondo di circa 325mila euro derivante dal progetto "Immigrati e lavoro di cura". (mr)