Firenze, 27 giugno 2006 - Si svolgerà domani, mercoledì 28 giugno alle ore 9, presso l'Aula Magna della presidenza della facoltà di Medicina e Chirurgia in viale Morgagni 85 a Careggi, il convegno dal titolo "Linee guida per il trattamento della malattia di Alzheimer. La complessità nel paziente con malattia di Alzheimer". L'incontro, organizzato dall'Associazione Italiana Psicogeriatria (AIP) e da Pfizer Italia, rappresenta un'opportunità per analizzare e condividere le novità in tema di diagnosi e trattamento della patologia.
Le demenze, e la malattia di Alzheimer in particolare, colpiscono un numero sempre crescente di persone e la loro prevalenza è destinata a crescere con il progressivo invecchiamento della popolazione. Si stima che nel mondo circa 25 milioni di persone siano affette da demenza, con 4.6 milioni di nuovi casi ogni anno. In Italia il problema riguarda il 6.4% degli ultrasessantacinquenni, con un incremento quasi esponenziale legato all'età e con un'incidenza di circa 150.000 nuovi casi ogni anno.
"In Toscana - afferma il dottor Antonio Bavazzano, direttore del Centro di riferimento regionale per i disturbi cognitivi - esiste una rete di centri molto efficaci a cui rivolgersi per fornire assistenza ai malati.
Tuttavia, occorre lavorare ancora molto per creare un maggiore raccordo tra tutte le strutture presenti sul territorio. Grazie al lavoro svolto in questi anni - prosegue Bavazzano - siamo riusciti a ridare dignità ai pazienti affetti da Alzheimer e ai loro familiari".
Curare un paziente con demenza, il cui destino è un grave e progressivo deterioramento psico-fisico, significa alleviare i suoi livelli di sofferenza e anche di coloro che lo assistono. La malattia esordisce in modi differenti da paziente a paziente, ha velocità di progressione diversa da caso a caso e la sintomatologia non è facilmente prevedibile.
Non esiste ad oggi un farmaco in grado di arrestare in maniera definitiva la progressione di questa malattia. Tuttavia, una diagnosi tempestiva e un trattamento efficace possono garantire una progressione più lenta ed una qualità di vita più alta per il malato. "In questa direzione - afferma il dottor Bavazzano - le Linee guida italiane costituiscono un punto di riferimento importante per la malattia di Alzheimer nel suo complesso: diagnosi tempestiva, trattamento farmacologico costante e completo, terapie non farmacologiche e rete di servizi permettono al malato di avere il massimo supporto possibile in ogni fase della malattia".
"E' necessario affrontare l'Alzheimer con un approccio globale - conferma il dottor Gavazzano - In tal senso, il sistema degli specialisti presenti sul tutto il territorio regionale, che già rappresentano un punto di forza, devono diventare sempre di più un riferimento fondamentale per i pazienti e i familiari".
L'AIP ritiene che guidare i medici e gli altri operatori lungo un percorso di cura indirizzato a pazienti affetti da Alzheimer sia di importanza fondamentale.
Per questo, si è impegnata in un iter complesso, che nei prossimi anni interesserà anche altri ambiti: da quello della diagnosi (soprattutto precoce) all'organizzazione dei servizi, fino ai modelli assistenziali, che potrebbero avvalersi delle linee guida.