La Commissione “Territorio e ambiente” del Consiglio regionale della Toscana, in collaborazione con la Giunta regionale, promuove quattro giorni di incontri e tavole rotonde con i rappresentanti istituzionali, le aziende pubbliche, le forze imprenditoriali, gli esperti del mondo accademico ed economico, le associazioni ambientaliste e dei consumatori, e con tutti gli altri soggetti direttamente coinvolti dal tema.
Al centro del dibattito i servizi pubblici locali in Toscana: sempre più unità di misura per valutare la qualità della vita e dell'ambiente, e al tempo stesso strumenti di sviluppo e promozione del nostro territorio.
Dopo i convegni sui rifi uti e sull'acqua, il presente appuntamento approfondisce le problematiche legate ai trasporti.
Nei prossimi mesi sarà convocato l'ultimo incontro degli Stati generali dedicato all'energia.
I Componenti della Commissione consiliare “Territorio e ambiente”: Erasmo D'Angelis (Presidente), Virgilio Simonti (Vicepresidente), Luca Paolo Titoni (Segretario), Andrea Agresti, Adriano Chini, Maurizio Dinelli, Lucia Franchini, Bruna Giovannini, Mario Lupi, Paolo Marcheschi, Giovanni Ardelio Pellegrinotti, Monica Sgherri.
Intanto Idra scrive al nuovo Governo: che cosa sta succedendo alla TAV in Mugello?
Un anno di lavori per demolire e ricostruire 300 metri di una galleria TAV che si è “ammalorata”, in Mugello, prima ancora di entrare in esercizio.
Poi si scopre che l’intervento interesserà molto più di un km! A questo punto, quanto tempo ci vorrà per finire di realizzarlo?
Fioccano le versioni sull’entità dei lavori di demolizione della calotta e dell’arco rovescio, e intanto sorge legittima la domanda: reggono ancora le spiegazioni fornite? E’ plausibile che l’ammaloramento sia dipeso da quel singolo e circoscritto evento di “venuta d’acqua” in galleria il 25 aprile del ’99 a Scarperia?
Da fonti istituzionali si apprende che in quella galleria sono state realizzate anche “due camere” e “un allargo di altre nicchie”.
Si tratta di aggiunte che servono forse alla sicurezza della linea mono-tubo, quando e se verrà mai attivata? Potranno surrogare quel tunnel parallelo di soccorso che manca per la lunghezza di ben 60 km? Sulla base di quali progetti vengono eseguiti questi lavori? Quando e dove sono stati depositati? Chi li ha approvati? Si tratta di una variante progettuale? A quali nuove esigenze risponde? Sono programmati interventi analoghi anche negli altri 60 km di gallerie della tratta sotterranea TAV Bologna-Firenze? E ancora: è stata redatta una valutazione aggiornata dell’impatto ambientale, considerato che la prosecuzione degli scavi fa entrare in gioco parecchie decine di migliaia di tonnellate aggiuntive di smarino e di materiali da costruzione? A quali capitoli di spesa vengono imputati i costi? A quanto ammontano, avendo presenti anche le ripercussioni erariali del ritardo nella consegna dell’opera? Quale criterio viene seguito per tenere le “nuove opere” contabilmente distinte da quelle di demolizione e di rifacimento, che dovrebbero essere esclusivamente a carico del costruttore-progettista?
Tutte domande contenute in un esposto che Idra ha trasmesso il 13 marzo ai ministri Pietro Lunardi e Altero Matteoli.
Nessuna risposta. Oggi l’associazione fiorentina torna a sottoporre la delicata materia ai ministri delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, dei Trasporti Alessandro Bianchi e dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Chiede, “considerata la gravità delle problematiche evidenziate, in particolare per quanto riguarda il ruolo della/delle Commissione/i di Collaudo delle opere, e le vicende che hanno caratterizzato e caratterizzano, per quanto ad oggi ancora noto, il loro ruolo”, e “tenuto conto che diventa sempre più reale il rischio di una ennesima lievitazione dei costi, a fronte di una situazione di bilancio che, almeno per quanto reso noto dalle fonti governative, presenterebbe un disavanzo notevole”, notizie certe, aggiornate, documentate ed esaurienti in ordine ai quesiti a suo tempo sollevati e tuttora pendenti presso i singoli Ministeri.
A Idra – giova ricordare - non hanno risposto neppure le autorità regionali: qui è ormai prevalente un atteggiamento di autoreferenziale entusiasmo.
Secondo le dichiarazioni del presidente Claudio Martini “gli scavi sono terminati” e il progetto di sottoattraversamento appenninico resta un modello operativo valido per efficienza e rispetto dell’ambiente e della sicurezza.
Un solo riscontro, in queste ultime settimane: la nota del Presidente del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio Ambientale Locale (OAL) istituito dalla Comunità Montana del Mugello, prof. Giuliano Rodolfi, che in data 9.5.’06 scrive: “Ho letto con molta attenzione l’esposto in oggetto, e ne condivido in gran parte le argomentazioni.
Da qualche settimana l’OAL sta inoltrando alla Comunità Montana, ai Sindaci competenti per territorio, al Rappresentante della Regione Toscana nell’OAN [Osservatorio Ambientale Nazionale, ndr], nonché all’Ufficio ARPAT di Borgo San Lorenzo, numerose segnalazioni di situazioni di grave disagio per i cittadini residenti più o meno sulla verticale del tratto di galleria in rifacimento, che si sta vieppiù allungando.....; a sua consolazione, ma con molto rammarico, le dirò che neppure all’OAL sono pervenute risposte in merito”.
Un particolare curioso: Idra non è stata ammessa a visitare quel tratto di galleria, ma anche all’OAL non è andata meglio. Quando tempo fa il Consiglio Comunale di Borgo San Lorenzo fu ricevuto in galleria, all’OAL - suo “braccio tecnico” - l’invito non fu esteso.