Firenze, 6 giugno 2006- Le strategie di gestione e le metodologie di assistenza tecnica alla produzione ed alla valorizzazione della carne bovina biologica sono le tematiche affrontate dal progetto di ricerca “Agricoltura biologica toscana finalizzata all’attività agrozootecnica: vincoli e opportunità per la valorizzazione della carne biologica”. Il progetto, avviato nel 2002, promosso e finanziato dall’Arsia, l’Agenzia della Regione Toscana per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo e forestale, si è recentemente concluso ed il convegno in programma mercoledì 7 giugno (Centro per lo sviluppo sostenibile di Legambiente, Rispescia, Loc.
Enaoli, Grosseto – apertura dei lavori alle 9,15) intende fornire una prima divulgazione dei risultati del lavoro.
Partendo dalla verifica delle problematiche tecniche, economiche e sociali relative alla gestione dell’allevamento zootecnico biologico, il progetto si è articolato su tre obiettivi principali: analisi del contesto in cui operano gli imprenditori, e individuazione delle possibili azioni per agevolare l’introduzione dell’innovazione in azienda; analisi comparativa degli aspetti tecnico-gestionali e qualitativi delle aziende partner; realizzazione di schemi in grado di rappresentare in modo sistemico le interazioni tra gli aspetti qualitativi, gestionali, tecnici, economici, sociologici interni all’azienda e nel rapporto con il contesto esterno.
Il progetto si caratterizza per la concretezza e per il dettaglio dei piani aziendali nonché per l’attuazione posta nell’affrontare le fasi sperimentali concertate. In questo senso assumono sempre più significato gli aspetti legati alla razionalizzazione della loro gestione tecnico-economica.
La ricerca, coordinata dal Dipartimento di Agronomia e Gestione dell’Agroecosistema dell’Università di Pisa, ha visto la partecipazione del Dipartimento di Produzioni Animali e della Scuola Superiore S.
Anna di Pisa, del Dipartimento di Scienze Zootecniche dell’Università di Firenze, del Dipartimento di Biologia vegetale e Biotecnologie agroambientali e zootecniche dell’Università di Perugia. Inoltre hanno collaborato come partner quattro aziende zootecniche biologiche con differenti tipologie di allevamento, oltre all’Associazione Produttori Biologici della Toscana ed al Cipa-at di Firenze.
Nel pomeriggio infine (inizio ore 16), si terrà una visita guidata ad alcune prove in corso presso il Centro di collaudo e trasferimento dell'innovazione di Grosseto, in loc.
Rispescia e Pian di Barca. Saranno illustrate prove di orticoltura (confronto varietale di pomodoro da industria, prove di valutazione di materiali per la pacciamatura di origine biologica, ecc.), di viticoltura (prove di difesa dall'oidio, con valutazione di prodotti alternativi), prove di cerealicoltura (prove di confronto varietale nazionale di frumento duro e tenero), prove di leguminose da granella (favino e pisello proteico).