I Chille avevano promesso ai loro affezionati spett-attori di riuscire a conservare almeno i momenti più significativi della loro ultraventennale Estate a San Salvi. E sono di parola addirittura rilanciando, in un’edizione speciale e per molti versi più significativa, il Festival “Storie differenti”, giunto quest’anno alla sua 7^ edizione, il cui sottotitolo recita “Ri-Creare Comunità”: imperativo oggi quanto mai urgente e necessario.
Così da martedì 1 a domenica 13 settembre Teatro, Canzone d’autore, Danza, Fotografia e Libri prenderanno vita negli affascinanti spazi dell’ex-città manicomio con il dichiarato obiettivo di Ri-Costruire Comunità in un momento di distanziamento che per i Chille può essere fisico, ma non sociale.
Il Festival - che si realizza grazie al decisivo sostegno di Fondazione CrFirenze Bando Emergenza Cultura, oltre che naturalmente diRegione Toscana, MiBACt e Comune di Firenze - nasce nel 2014 all’interno di un progetto europeo di storytelling chiamato “Seeing Stories”, che vide con la compagnia diretta da Claudio Ascoli partners provenienti dalla Scozia, dal Portogallo e dalla Germania. I Chille furono invitati grazie alla Passeggiata “C’era una volta…il manicomio”, che aveva raggiunto una tale notorietà da essere individuata da Unesco e Consiglio d’Europa come Passeggiata patrimoniale all’indomani della Convenzione di Faro (Portogallo).
Negli anni il progetto è proseguito autonomamente, trovando ogni volta nuovi percorsi ed energie di partenza. Quest’anno è proprio la pandemia Covid-19, e non poteva essere altrimenti, ad aprire e chiudere “Storie differenti” con la mostra fotografica “Un diario nella pandemia” e la presentazione del libro “Il canto degli alberi”.
“Un diario nella pandemia” è una mostra fotografica – vernissage martedì 1 settembre ore 18, apertura tutte le sere sino a domenica 13 settembre prima e dopo gli spettacoli con ingresso libero – realizzata da una coppia di fotografi, Dovilė Bružaitė e Matteo Baldini, che decidono di scattare un diario per immagini della loro vita in quarantena da Marzo a Giugno 2020. Attenendosi ai limiti del decreto, inizialmente le immagini descrivono solo attimi di vita casalinga. Mano a mano il loro obbiettivo si sposterà sui vicini e sulla piccola comunità che viene a formarsi nel loro condominio sulle colline del Galluzzo.
Infine, con il progressivo allentamento delle restrizioni, torneranno per le strade di Firenze e nella provincia di Piacenza, dove il Covid-19 ha colpito più duramente. Nato come un ricordo da mostrare in futuro al figlio di due anni, il diario diventa un viaggio collettivo di vicinanza e lontananza, di sofferenza e di orgoglio. Una storia personale che sogna di diventare universale.
“Il canto degli alberi” è l’ultimo libro di Antonio Moresco che sarà presentato a San Salvi domenica 13 settembre alle ore 18.30 con ingresso libero. All’incontro partecipano Moresco e il giornalista del Corriere fiorentino Vanni Santoni che così presenta il libro: “E’ Moresco al suo meglio. (…) Vita e morte, veglia e sogno, materia viva e inanimata, passato e presente: dopo una panoramica degli alberi della sua vita e dei suoi libri, tutti improvvisamente vividi nel ricordo.
(…) Lo ascoltiamo così dialogare con le radici degli alberi (ce ne sono di buone, e di cattive), con i tronchi murati, coi rami, finanche con il midollo di un albero. Curiosamente, non ci troviamo nel campo del fantastico, del realismo magico o dello slipstream: appare tutto normale, tutto regolare, anche mentre assistiamo a un accorato Moresco dialogare con un albero cresciuto in una cisterna piena di nafta o dar voce a un folle coro di alberi capovolti, con le chiome sottoterra e le radici in aria”.
E veniamo agli spettacoli, tutti con inizio alle ore 21 e, mai come quest’anno, con costi davvero accessibili:
intero € 8, ridotto Coop/Arci € 5. E’ disponibile anche un mini-abbonamento a soli 13€ che dà diritto di partecipare a 3 diversi spettacoli!
E’ possibile acquistare un biglietto sostenitore del progetto Chille-San Salvi dal costo di € 12: un gesto concreto per aiutare la compagnia in un momento di difficoltà. Tra chi acquisterà questi biglietti – e nell’estate sansalvina sono già numerosi! - saranno estratti a fine settembre premi di riconoscimento di fidelizzazione.
L’apertura del Festival è affidata martedì 1° settembre a "Angst vor der angst... Paura della paura", di Welcome project: una co-produzione del Teatro del Lemming di Rovigo e del Tatwerk | Performative Forschung di Berlino. Lo spettacolo è una creazione di Chiara Rossini, con musiche originali di Munsha. Così la Rossini lo presenta: un percorso produttivo attorno alla paura. Le paure, spiriti irrazionali e divini, si impossessano di persone, paesi, città e persino intere nazioni quando queste perdono il contatto con il proprio materiale inconscio, quando ignorano i conflitti e gli emarginati. La drammaturgia intreccia sogni, fiabe delle cultura europea, ricordi e filastrocche, poesie e modi di dire, saggi popolari e accademici. Da non perdere!
Mercoledì 2 settembre è in scena il Teatro Invito di Lecco con “Bartleby”, dall’omonimo testo di Hermann Melville, protagonista Luca Radaelli. Ambientato a Wall Street, il racconto-spettacolo descrive il contrasto tra la vita frenetica, rampante, votata al denaro e alla produttività, incarnata dalla city newyorchese e Bartleby, un personaggio che si rifiuta di svolgere le mansioni lavorative che il suo principale gli affida, finendo a poco a poco col rifiutarsi di fare alcunché, financo di vivere. Questa opposizione, così radicale, a un mondo positivista e pragmatico, viene descritta dall’esterrefatto datore di lavoro: un pacifico avvocato che cura gli interessi di danarosi clienti ma che prova una strana attrazione mista a compassione e desiderio di scoprire quale mistero si celi dietro al rifiuto sempre più reciso di Bartleby.
Giovedì 3 settembre si cambia completamente registro con “Ma Con Gran Pena Le ReCa Giù di magiche storie e montagne incantate” del Melarancio di Cuneo. Così presenta lo spettacolo Gimmi Basilotta, regista della compagnia: “Da bambini, un tempo, alla scuola elementare, imparavamo una buffa frase per ricordare il nome delle Alpi: Ma Con Gran Pena Le ReCa Giù. E oggi? Ci chiediamo, parafrasando Shakespeare: La Montagna! Che cos’è la Montagna per il bambino e lui per la Montagna? (Amleto, atto II scena I).
Ancora oggi, nonostante tutto, per il mondo dell’infanzia la montagna ha un’anima: da un lato è attrattiva, dall’altro genera nei bambini una forma di distanza, perché è tanto più grande di loro e incute un rispetto misto a timore. Dal confronto di questi immaginari, quello nostro di ieri e quello dei bambini di oggi, è nata l’idea dello spettacolo Ma Con Gran Pena Le ReCa Giù, per raccontare la relazione tra l’uomo e la montagna, con l’obiettivo di invitare lo spettatore (bambino e non solo!) ad ascoltare con attenzione la propria voce interiore e le voci e i suoni delle nostre montagne, rendendolo consapevole che noi tutti apparteniamo allo stesso ambiente e promuovendo in lui una coscienza ecologica, volta al rispetto della natura come bene comune”.
La storia più nota della nostra cultura, quella di Pinocchio riletta nel linguaggio della danza, è a San Salvi venerdì 4 settembre con “Pinocchio game” della compagnia Movimentoinactor di Pisa. Nella creazione della coreografa Flavia Bucciero, è ribaltato il rapporto bambino/burattino nel mondo. Un bambino, Pinocchio, nostro contemporaneo, viene risucchiato dal computer mentre sta giocando a un videogame. Entra così in una realtà di burattini, in cui lui stesso è burattino tra burattini.
Si succedono personaggi divenuti ormai simbolici per l’immaginario universale: il grillo parlante, la fatina, mangiafuoco, il gatto e la volpe, lucignolo e tanti altri, ognuno portatore di una sua morale o antimorale. Manca all’appello Geppetto, perché il vero padre di questo nostro Pinocchio è la realtà virtuale. Come ogni bravo Pinocchio contemporaneo attraverserà molte disavventure, fino ad uscirne, ritornando finalmente bambino. Da sottolineare la creazione dei videoartisti Valerio Ciminelli e Massimiliano Siccardi, che concretizzano la materializzazione di un inconscio visivo, stratificazione dei segni suscitati dal racconto di Collodi.
Sabato 5 è il giorno dei Chille de la balanza con la nuova produzione firmata da Matteo Pecorini, che è anche in scena con Eleonora Angioletti. Parliamo de “La perquisizione notturna” del poeta russo Velimir Chlebnikov, universalmente considerato uno dei più geniali creatori d’avanguardia del XX secolo e il più grande futurista russo, accanto a Majakovskij.
Siamo nei giorni della Guerra civile russa: un drappello di marinai bolscevichi irrompe in una casa in cerca del nemico, la “selvaggina bianca”. Nascosto dietro una tenda, un giovane attenta con un colpo d’arma da fuoco alla vita del capitano, ma fallisce e viene prontamente catturato; davanti agl’occhi della Madre, il “signorino bianco” viene giustiziato e il suo cadavere lasciato nudo, a terra. Il capo rimane sconvolto da come quello «rideva incurante davanti al caricatore della morte».
Domenica 6 e martedì 8 settembre un doppio appuntamento con la narrazione in musica, percorso che si realizza in collaborazione con La Chute. Domenica 6, in un progetto firmato anche da Lungarno Firenze, ecco King of the Opera in concerto, vale a dire Alberto Mariotti, ex Samuel Katarro, con Andrea Carboni (tastiere, programmazione, voce) e Elia Ciuffini (batteria, percussioni). La nascita di King of The Opera segna per Mariotti l’abbandono del moniker Samuel Katarro, un nome curioso ed ingombrante che ha fatto conoscere in tutta Italia la creatività fuori dagli schemi del giovane musicista toscano e che gli ha permesso di ricevere in questi anni numerosi premi ma anche l’apprezzamento della critica e di molti colleghi musicisti, tra cui, all’estero, personaggi di culto come Patti Smith.
Martedì 8 ritorna a San Salvi un Musicista che non ha bisogno di presentazioni: parliamo di Cesare Basile che, con i caminanti presenterà il nuovo album “Cummeddia”. Dopo tre anni dal precedente, il cantautore siciliano torna a documentare la forza e le debolezze della sua terra inneggiando alla patria e nascondendosi dalla “Cummeddia”, la stella cometa portatrice di sventura e metafora di esilio. Basile scava a fondo le radici della sofferenza della società, lo fa con epicità, come se descrivesse un viaggio omerico alla ricerca di risposte. Il tema del viaggio non abbandona mai di certo Basile e i Caminanti che guidati da una “cometa” più splendente di quello che si può pensare, offrono anche dal vivo, uno spettacolo itinerante tra le terre di Sicilia e quelle più buie dell’animo umano.
Gli ultimi giorni del Festival sono un ininterrotto susseguirsi di eventi!
Si comincia mercoledì 9 alle ore 21, nel giorno del Controanniversario dell’apertura del manicomio di San Salvi avvenuta il 9 settembre 1890. Da anni, in collaborazione con il Quartiere 2 del Comune di Firenze, i Chille realizzano specifiche iniziative: nel 2020 ecco la presentazione del libro “Le scarpe dei matti” di Antonio Esposito. Dialogherà con l’autore Franco Corleone.
Tra i seminterrati dell’ex manicomio civile di Aversa, si danno allo sguardo centinaia di scarpe accatastate. Cumuli di scarpe senza lacci, pezzi di storie smarrite, testimonianza di sentieri interrotti, abbandonati in quell’Altrove. Nel libro il tentativo di riflettere su problematiche che intersecano i destini biografici di milioni di persone, le loro sofferenze e solitudini ma anche le istituzioni, i saperi, la gestione.
Nell’occasione, i Chille annunciano anche il vernissage di una singolare esposizione: saranno in mostra i disegni originali realizzati dai loro spettatori in occasione dell’evento on-line del 1* maggio. Ogni anno infatti in occasione del Calendimaggio, gli spettatori sansalvini erano invitati a disegnare un manifesto numero unico da far affiggere sui muri della città. Quest’anno, impossibilitati all’incontro fisico per il lockdown…l’iniziativa è stata realizzata on line, con la partecipazione di quasi 100 persone che hanno creato liberamente disegni, pitture, collage. Dall’apertura del Festival tutti sono invitati a portare materialmente i loro originali, per Ri-Creare Comunità! E per esproli, quale data migliore del giorno Contro-anniversario della nascita del manicomio?
Fuori dal Festival, giovedì 10 settembre va in scena l’evento speciale “Dialoghi con il Signor G.” Omaggio a Giorgio Gaber. Il nutrito, singolare e variegato gruppo di interpreti così lo presenta: “Non ci limitiamo a cantare Gaber. Noi dialoghiamo con lui. Ci chiediamo e gli chiediamo cosa direbbe e cosa farebbe oggi, se fosse ancora tra noi. Domande, risposte, dubbi, suggestioni...Dopo 14 repliche tutte sold-out su e giù per tutta la Toscana e non solo, tra il 2013 e il 2014, lo spettacolo di teatro-canzone "Dialoghi con il Signor G" si è preso una lunga pausa di riflessione.
Per cambiare, evolvere, adattarsi ai tempi. E ora torna in scena in una veste completamente nuova e per una sola data. Resta invariato il cast: Silvia Conti e Edoardo Semmola nel ‘ruolo’ del fantasma di Giorgio Gaber, Letizia Fuochi in quello della ricerca della sua coscienza, Massimiliano Larocca per la sua condivisione, Riccardo Ventrella come sua manifestazione filosofica, Gianluca Baroncelli alle magie con il sax, Gianfilippo Boni alle tastiere, Francesco Frank Cusumano alla chitarra, alla direzione musicale generale totale universale (e al senso di responsabilità per guidare questa banda di unni con il piglio di un vero maestro).
E infine, ospite speciale, l'assessore alla cultura del comune di Firenze Tommaso Sacchi. Uno spettacolo divertente, poetico, emozionante, che rende omaggio al maestro Gaber presentandosi però in modo del tutto ‘nuovo’, inedito, spiazzante. E’ un viaggio in tre parti (‘G, come l’Io’, ‘G, come il Noi’, ‘G, come il Mondo’) fusione delle diverse personalità e delle esperienze artistiche dei protagonisti.
Un racconto sentimentale che si sente in diritto di vivere il presente e un narratore bonario, il signor G., che filtra le sensazioni e rilancia il dibattito”.
Ultimo fine settimana del Festival con un doppio appuntamento teatrale.
Venerdì 11 e sabato 12 in scena una produzione di Seven Cults Teatro Tor bella monaca di Roma: “Elisabetta I – Le donne e il potere” di David Norisco con Maddalena Rizzi, regia di Filippo D’Alessio.
Il potere da sempre vive di un immaginario al maschile, anche quando è una donna al posto di comando. Lo sguardo che osserva i comportamenti che identificano il potere è spesso distorto dal retaggio che gli uomini hanno imposto. Come le donne si sono orientate dentro questi confini, è ciò che questo spettacolo prova ad indagare ed Elisabetta I ne è figura emblematica. I confini del potere si disegnano in strategie, tattiche, linee orizzontali e verticali: una partita a scacchi immaginata dagli uomini, giocata da una donna.
Domenica 13 settembre, dopo la presentazione del libro di Antonio Moresco, alle ore 21 ecco “Il popolo perfetto”, produzione di Diesis Teatrango,progetto drammaturgico e regia di Barbara Petrucci e Piero Cherici. Lo spettacolo vuole essere uno sguardo contemporaneo sulla persecuzione programmata dai nazisti verso le persone più fragili “vite indegne di essere vissute”: malati psichiatrici, persone disabili, borderline, outsider.
Dal programma Aktion T4, voluto da Hitler per realizzare l’idea di un “popolo perfetto”, parte una persecuzione delle “diversità” al fine di preservare la pura razza ariana. Grazie alla creazione artistica sviluppata durante il laboratorio di teatro sociale di Diesis, questo evento emblematico viene restituito alla contemporaneità quale riflessione su un reale che perpetua violenze analoghe, benché più sottili e nascoste. Lo spettacolo restituisce un pensiero nudo sulla ferocia, ma anche sulla vitalità di un mondo che vuole difendere il diritto alla propria umanità.
Ma Estate a San Salvi non si ferma qui! Fuori dal Festival ancora un appuntamento teatrale venerdì 18 e sabato 19 con il Teatro popolare d’Arte in “Previsioni del tempo”, liberamente ispirato all’omonimo testo di Wu Ming, adattamento teatrale a cura di Patrizia Corti con Marco Natalucci, consulenza artistica di Gianfranco Pedullà. Si tratta di una prova d’attore, un reading musicato, una sorta di teatro canzone, un noir che parla di ecomafia. Una storia on the road sul traffico illecito di rifiuti. Ma non siamo a Napoli. Le indicazioni autostradali puntano verso Nord, nel cuore dell’Appennino emiliano. Un racconto teso e sferzante. Perché quando si tratta di rifiuti, davvero nessuno può dirsi innocente.
Una menzione a parte merita il Gruppo di lettura smart, curato da Roxana Iftime dei Chille, rivolto a bambini da 6 a 13 anni e intitolato Ci sono bambini a zig zag. Questa cosa parte dall’omonimo testo di David Grossman e si svolgerà mercoledì 2 e mercoledì 9 dalle ore 17.30 in presenza e da Skype sia nell’Area di San Salvi che nei Giardini del Cenacolo di San Salvi, pienamente restituiti all’attenzione della città di Firenze grazie al progetto Chille inserto nel percorso Paesaggi comuni della Fondazione CrFirenze.
Per tutti gli spettacoli, anche per il ridotto numero di posti disponibili per le nuove normative in vigore, si consiglia una tempestiva prenotazione e l’acquisto in anticipo con paypal o bonifico.
In merito, contattare i Chille: whatsapp 335 6270739, mail info@chille.it. Per ulteriori informazioni: www.chille.it.