Firenze, 18 dicembre 2024 - Un’azienda la cui identità è radicata a fondo nel territorio fiorentino si prepara al “grande salto” del passaggio generazionale. Sapaf, che ha festeggiato lo scorso maggio i suoi settant’anni, è pronta per accogliere alla guida la terza generazione della famiglia Calistri.
Dopo il fondatore Silvano Calistri che ha aperto l’attività nel 1954 insieme alla moglie Valdivia, suo figlio Andrea Calistri che, insieme alla moglie Luciana, ne ha consolidato l’assetto dal 1976 ad oggi, adesso il testimone passa a Leonardo e Niccolò Calistri, terza generazione della famiglia catturata dalla passione per la pelletteria. Per completare l'asset familiare alla guida di Sapaf, al genero di Andrea Calistri, Simone Parigi, è affidata la direzione dello sviluppo prodotto e dell’organizzazione della produzione.
«Dall’esterno l’ufficializzazione dell’ingresso della terza generazione alla guida di Sapaf è ben visto – dichiara Andrea Calistri, amministratore unico dell’azienda -. È un’evoluzione naturale: la prima generazione l’ha fondata, la seconda l’ha consolidata e la terza proseguirà nello sviluppo delle intuizioni innovative inaugurate da poco attraverso lo sviluppo di una collezione creata con il supporto dell’IA. Ma senza mai perdere di vista quello che è il nostro Dna: creare prodotti d’eccellenza che s’inseriscono nella nicchia dell’iper lusso».
«Ho iniziato il mio percorso dalle basi – racconta Leonardo Calistri, in azienda dal 2003 -: ho lavorato in laboratorio affiancato dal nonno per poi, negli anni, passare alle attività di ufficio, occupandomi del prodotto Sapaf e di alcuni private label. Negli ultimi anni ho seguito le fiere, coltivando nuove opportunità per il prodotto Sapaf in giro per il mondo, tra Stati Uniti, Giappone, Russia. Oggi mi occupo principalmente degli aspetti di marketing e comunicazione ma anche di innovazione e di ricerca materiali e tendenze».
«Dopo aver lavorato in altre aziende sono entrato in quella di famiglia nel 2015, quando si è liberata una posizione amministrativa – racconta Niccolò Calistri -. Da allora mi occupo di amministrazione, finanza e controllo gestione. Il vero exploit l’ho visto quest’anno, con il lancio di quella che reputo la prima collezione capace di dare voce a un brand con una propria identità. Seguo anche l’aspetto delle risorse umane: lavorando in questo ambito ho potuto constatare che nella nostra azienda c’è stato un ricambio generazionale costante».
In parallelo alla transizione ai vertici infatti, tutto il team sta ringiovanendo. L’età media dei 25 addetti dell’azienda è di 45 anni, la stessa di dieci anni fa. Il buon ricambio generazionale è confermato dal trend in ascesa relativo al numero dei dipendenti under 30: erano l’11% nel 2014 e sono il 23% nel 2024. Aumentata anche la percentuale di quote rosa, salita dal 67% del 2014 al 73% del 2024.
Anni in cui l’azienda è cresciuta, salvaguardando il valore dell’artigianalità. «Siamo una struttura piccola con standard alti, atipica rispetto alla maggior parte delle realtà del territorio – conclude Andrea Calistri -. Abbiamo la dotazione tecnologica di una media industria ma lavoriamo su piccola scala e questo ci permette di mantenerci stabilmente in una nicchia di super lusso, sia nell’ambito delle produzioni a marchio proprio che delle realizzazioni per private label. Un assetto in cui abbiamo creduto molto e che oggi ci premia».