'Regole naturali per intelligenze artificiali'

Il diritto d’autore nell’utilizzo della IA. Se ne è discusso in un convegno all'Istituto Francese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 ottobre 2024 00:56
'Regole naturali per intelligenze artificiali'

In occasione del festival del cinema francese France Odeon, Firenze ha ospitato oggi, 30 ottobre, presso l’Institut français il convegno “Regole naturali per intelligenze artificiali. Il diritto d’autore nell’utilizzo della IA”, che ha rappresentato un momento essenziale di confronto tra la SIAE e la sua controparte francese, la SACD, in merito alla tutela del diritto d’autore nell’era dell’Intelligenza artificiale. L’incontro ha visto la partecipazione del direttore sezione cinema della SIAE, Andrea Marzulli, e del segretario generale della SACD, Patrick Raude, che hanno condiviso il palco con i rappresentati di altre prestigiose istituzioni e associazioni del settore: Giorgio Glaviano di WGI, Francesca Comencini di 100autori, Toni Biocca di AIDAC e Mimmo Calopresti di ANAC.

Alla mattinata, moderata dal direttore di France Odeon Francesco Ranieri Martinotti, hanno partecipato anche la Presidente dell’Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi Linda Brunetta, e il presidente di France Odeon Enrico Castaldi. Ha aperto i lavori il Console generale di Francia a Firenze Guillaume Rousson.

La tecnologia con cui si sviluppa e si perfeziona l’IA avanza a un ritmo sorprendente, ma il dibattito sulle regole e sull’adeguamento normativo nelle legislazioni nazionali non ha seguito lo stesso passo. Ad un anno dall’incontro intitolato “5 proposte per un'intelligenza artificiale etica, responsabile e rispettosa dei diritti degli autori”, ospitato durante la scorsa edizione di France Odeon, questo nuovo scambio ha voluto fare il punto sulle cinque proposte formulate per proteggere i diritti degli autori, presentate nel nostro Paese in quell’occasione ed elaborate in Francia.

Esse, lo ricordiamo, prevedevano un obbligo generale di trasparenza nell'uso delle opere da parte dell'IA, che deve necessariamente avvenire previo consenso esplicito degli autori, e lo sviluppo di strumenti adeguati per garantire un'immediata identificazione delle opere create interamente o parzialmente dall'intelligenza artificiale; richiedevano il riconoscimento di un metodo rapido ed efficace per comunicare il rifiuto di adesione degli autori, noto come Opt-out, e di poter garantire il rispetto dei diritti morali ed economici degli autori. Infine, sottolineavano la necessità di regolamentare l'uso delle opere da parte delle piattaforme di IA.

In questi dodici mesi, la SACD ha lavorato ininterrottamente per la regolamentazione dell’IA, facendo studi e controlli sulle poche normative esistenti a livello internazionale, con l’obiettivo di fornire delle linee guida generali ed efficaci. È un compito estremamente complicato, che richiederà ancora molti sforzi, ma un primo passo è stato fatto per quanto riguarda l’autorizzazione degli autori all’utilizzo delle loro opere nell’IA. La SACD ha infatti modificato il suo statuto, per inserire nei contratti di cessione dei diritti e nelle licenze specifiche clausole che consentano agli autori di scegliere se opporsi o meno all'uso della loro opera da parte di sistemi di intelligenza artificiale.

Sono molto felice di aver partecipato a questo convegno sull’intelligenza artificiale, che è un argomento molto dibattuto in Francia, ma anche in Italia e in tutta Europa – ha dichiarato Patrick Raude. Per quanto riguarda l’IA, non possiamo portare avanti nulla se siamo soli. È una sfida nella quale ci dobbiamo mobilitare a livello europeo e internazionale, quindi è estremamente importante il dialogo e la cooperazione tra i nostri paesi. La SACD si impegna nell’organizzazione di una conferenza sul tema in occasione del festival di Cannes, e con la nostra presenza a Firenze creiamo un’opportunità unica di scambio sinergico di idee.

È stata un’occasione interessante di fare il punto su ciò che sta succedendo all’intersezione tra IA e diritto d’autore. Ci sono nodi tecnologici ed economici, oltre che giuridici, da sciogliere – ha spiegato Andrea Marzulli. Collaboriamo con tutte le istituzioni internazionali, anche quelle preposte alla tutela del diritto d’autore, per portare le nostre istanze a Bruxelles e anche a livelli superiori, perché è un tema che va assolutamente affrontato e disciplinato”.

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