La tragedia che ieri ha colpito la comunità di San Felice a Ema, dove tre membri di una famiglia hanno perso la vita, presumibilmente a causa di una fuga di monossido di carbonio, ha riacceso i riflettori sulla sicurezza degli impianti domestici, in particolare delle caldaie. Di fronte alle crescenti richieste di chiarimenti e preoccupazioni da parte dei cittadini, CNA Firenze interviene con una serie di consigli pratici e indispensabili per prevenire guasti e incidenti dagli esiti potenzialmente fatali.
"La sicurezza parte dalla prevenzione, e il primo passo è far controllare la caldaia ogni anno. Una manutenzione regolare riduce significativamente i rischi: sia con la manutenzione ordinaria annuale che con la verifica biennale dell’efficienza energetica viene effettuata la prova della tenuta dell’impianto a gas, essenziale per prevenire esplosioni. Inoltre, la normativa richiede un controllo approfondito ogni 10 anni, una misura fondamentale per garantire la sicurezza e il buon funzionamento degli impianti" spiega Paolo Pagliarani, presidente nazionale dell’Unione impianti di CNA e dei Termoidraulici di CNA Firenze.
"L’installazione di rilevatori di gas può rappresentare un ulteriore strumento di sicurezza. Esistono degli ‘annusatori’, ovvero sensori che possono essere collocati in cucina, vicino ai piani cottura, o nei locali tecnici dove si trovano le caldaie. Sebbene non siano obbligatori, possono offrire maggiore tranquillità, permettendo di rilevare eventuali malfunzionamenti o fughe di gas. Il costo di un buon prodotto varia dai 250 ai 700 euro, ma se ne trovano in commercio anche di più economici. Tuttavia, ripeto, resta fondamentale eseguire regolarmente la manutenzione ordinaria della caldaia, inclusa la prova di tenuta dell’impianto gas, per prevenire qualsiasi rischio" aggiunge Pagliarani.
Approfondimenti
Le caldaie vecchie richiedono maggiore cura e, possibilmente, la sostituzione. CNA ricorda che, a partire dal 2025 le caldaie alimentate con combustibili fossili saranno escluse da ogni forma di agevolazione fiscale. Così come previsto dalla direttiva UE “Case green”, non saranno più agevolabili né le spese per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale preesistenti con caldaie a condensazione, né quelle per l’installazione di tali apparecchi. Restano operative le detrazioni fiscali solo per le caldaie ibride (caldaia a gas e pompa di calore controllate da un'unica centralina), che potranno beneficiare sia del bonus ristrutturazione che dell’ecobonus, fermo restando il rispetto delle consuete caratteristiche per il riconoscimento della detrazione fiscale.
Il numero totale di impianti di climatizzazione invernale e estiva accatastati in Regione Toscana è pari a 1.930.805